Stato di famiglia, cos’è e come si certifica
Un documento che contiene i dati riferiti alle perone che compongono un nucleo familiare e che quindi risultano residenti presso un medesimo indirizzo e nella medesima unità immobiliare. Il certificato di stato di famiglia va quindi ad elencare tutti i componenti che fanno parte del nucleo specificandone relative informazioni quali nome, cognome, data e comune di nascita, comune e indirizzo di residenza.
Non è scontato che persone che abitano insieme facciano parte di una sola famiglia anagrafica, si può assistere anche alla presenza di più nuclei distinti. Ecco perchè il concetto di stato di famiglia è diverso da quello di nucleo familiare: per determinare quest’ultimo non è necessario che si abiti nella stessa casa, esistono anche membri della famiglia che fanno parte del medesimo nucleo ma che sono registrati presso residenze differenti.
Ecco allora che lo stato di famiglia indica non soltanto la composizione anagrafica di un nucleo ma anche la residenza ed al suo interno devono essere incluse tutte le persone che abitino allo stesso indirizzo e nel medesimo immobile.
Le semplificazioni normative e burocratiche che si sono registrate nel corso degli anni hanno garantito diverse strade alternative per l’utente al punto che, ad oggi, è possibile presentare un documento di questo genere anche sotto forma di autocertificazione. Si parla nello specifico di autocertificazione dello stato di famiglia, ipotesi prevista dal Dpr. 445 del 28/12/2000 che va ad indicare quali documenti possano essere autocertificati. Tra questi, per l’appunto, anche lo stato di famiglia.
L’autodichiarazione è in sintesi un documento sottoscritto dall’interessato che va a sostituire i certificati rilasciati dalla Pubblica Amministrazione. Una semplificazione burocratica tramite la quale si va a dichiarare quali sono le persone che abbiano la medesima residenza anagrafica del dichiarante.
Il modulo di autocertificazione di stato di famiglia, che per legge deve essere accettato obbligatoriamente da tutte le Pubbliche Amministrazioni quali comuni, regioni, scuole e tribunali, è una semplificazione che porta enormi vantaggi in termini di risparmio di tempo e costi. Questo perché si evita di dover richiedere il rilascio del certificato all’anagrafe di competenza.
Da ricordare che la legge obbliga le pubbliche amministrazioni ad accettare le autocertificazioni, non soltanto relativa allo stato di famiglia; viceversa le aziende private non sono obbligate ad accettare questa tipologia di documentazione e possono richiedere il certificato originale rilasciato dalla anagrafe.