Qualità dell’aria: secondo i dati di Legambiente Parma tra le peggiori
La qualità dell’aria nella città di Parma è davvero pessima: un giorno ogni tre i parmensi respirano aria con polveri sottili oltre i limiti. Si sa che spesso c’è un problema di polveri sottili concentrate nell’aria, come rilevato dalle molte stazioni presenti in città. I dati si riferiscono all’anno 2018, ma i dati di gennaio 2019 non fanno sperare bene, anzi.
È una vera emergenza smog in tantissime città del nord Italia dove l’aria diventa sempre più sporca e dannosa. Il limite annuale ideale sarebbe massimo 35 giorni in cui la concertazione di polveri sottili supera i 50 microgrammi/metro cubo. Per quanto riguarda l’ozono, il limite è di massimo 25 giorni di sforamento della misura massima di 120 microgrammi per metro cubo.
Legambiente invita le amministrazioni locali e i cittadini a riflettere sul rapporto sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane, Mal’Aria 2019. Servono interventi strutturali e non solo azioni sporadiche quando le stazioni di rilievo in città danno bollino rosso. Trasporto pubblico, mobilità condivisa e nuovi progetti per il tragitto casa- scuola sono solo alcuni spunti su cui lavorare. La pessima qualità dell’aria è un problema gravissimo che si riflette spesso sui più piccoli che contraggono con più facilità tosse e altre patologie respiratorie.
Per quanto riguarda l’Emilia Romagna, il primato di città più inquinata va a Modena con 117 giorni di aria inquinata, seguita a pari merito da Parma e Piacenza che contano 112 giornate di superamento dei limiti di pm10 e ozono. È tutto il bacino della pianura Padana che ha questo problema che può esser risolto con progetti che rivedono totalmente la mobilità privata e pubblica.
Pe quanto riguarda i trasporti pubblici, questi vanno potenziati e l’intero parco mezzi riqualificato, sostituendo i vecchi bus inquinanti con nuovi mezzi a energia elettrica. Un altro intervento è revocare tutte le deroghe per l’accompagnamento dei figli a scuola, i quali dovrebbero sempre prendere il bus oppure usare sistemi alternativi di mobilità, come la bicicletta. A tal proposito, Legambiente consiglia a tutte le amministrazioni comunali di intensificare le ciclabili cittadine e rende i percorsi sempre più capillari per agevolare l’uso delle due ruote.
Inoltre, l’uso delle automobili in città va disincentivato, aumentando le zone a traffico limitato e abbassando i limiti di velocità che aiutano a ridurre le emissioni di ozono nell’aria. Per entrare in città con la macchina si deve pagare, come già succede a Milano nell’Area C. Per le automobili più inquinanti, la sosta dovrebbe esser più costosa. I fondi provenienti dalla sosta potranno poi essere riutilizzati per progetti di mobilità sostenibile.
Oltre allo smog proveniente dai veicoli, è indispensabile un intervento di riqualificazione energetica degli edifici che spesso sono male isolati e costringo a lasciare accese le caldaie per tutto il giorno senza riuscire a raggiungere una temperatura ideale negli ambienti domestici. Infine, la città del futuro è verde grazie a una progressiva riqualificazione verde che punta ad aumentare le aree green e a rendere giardini tutti gli spazi abbandonati e dismessi.