Quali sono i vantaggi fiscali del regime forfettario

Il forfettario è un regime fiscale agevolato destinato a liberi professionisti, esercenti, artigiani e altre figure professionali caratterizzato da una serie di semplificazioni che lo rendono la scelta ideale per tutti le nuove partite IVA (a patto che rispettino i requisiti).

Tra i principali aspetti che rendono il regime agevolato così conveniente c’è la tassazione ridotta che, come vedremo, viene calcolata con un sistema diverso rispetto a quello tradizionale. Ad ogni modo le imposte ridotte non sono l’unico aspetto interessante dal punto di vista economico e l’approfondimento di regime-forfettario.it, portale tra i più autorevoli in materia, conferma che i costi per un professionista o un lavoratore autonomo che adotta questo regime fiscale sono influenzati da tanti altri fattori.

Approfondiamo la questione e scopriamo come funziona e quali sono i vantaggi del regime forfettario.

Cos’è il regime forfettario?
Il regime forfettario è stato introdotto nel 2015 in sostituzione del vecchio regime dei minimi e prevede un’aliquota sostitutiva a forfait (5% o 15%) di IRPEF, IRAP e le varie addizionali comunali e regionali.

È un regime fiscale semplificato, che prevede poca burocrazia e una contabilità semplificata pur avendo qualche limitazione (per esempio, non si possono scaricare le spese sostenute). Oltre all’applicazione di un’unica imposta determinata in modo forfettario, il regime forfettario non ha scadenza e si applica sia a chi comincia una nuova attività professionale, imprenditoriale e artigianale sia a chi già ha avviato da tempo la propria attività.

Perché scegliere il regime forfettario: i vantaggi fiscali e contabili
Come accennato, il regime forfettario ha diversi vantaggi fiscali e contabili.

In primo luogo, la tassazione si applica su una percentuale del reddito di attività, ossia il fatturato dato dai ricavi o compensi incassati in un anno. Il reddito imponibile, la percentuale del guadagno tassata, viene stabilito in base al coefficiente di redditività, che varia a seconda dell’attività svolta.

È il codice di classificazione ATECO a determinare il coefficiente di redditività: per esempio, è del 78% per le attività professionali, mentre per il commercio all’ingrosso è del 40%.

Per calcolare la tassazione, basta eseguire questa semplice operazione:

fatturato totale x coefficiente di redditività

Al risultato ottenuto vanno sottratti i contributi previdenziali pagati e calcolare sull’importo una tassazione del 15% (o 5% in caso di nuova attività).

Gli altri vantaggi fiscali sono:

Niente IVA
Nessuna detrazione dell’imposta assolta sugli acquisti
Nessuno studio di settore
Nessun obbligo di registrazione degli acquisti
Nessun obbligo di fatturazione elettronica fino al 2024 (tranne in caso di superamento di 25mila euro di ricavi nell’anno precedente)

Regime forfettario: i requisiti
Per accedere al regime forfettario, bisogna essere in possesso di alcuni requisiti.
Possono accedere al regime forfettario i professionisti e le imprese che nell’anno precedente hanno conseguito un fatturato fino a 85mila euro e spese per un totale complessivo di 20mila euro lordi (lavoro accessorio, dipendenti, collaboratori a progetto, etc.).

Inoltre, bisogna avere la residenza in Italia, non avere partecipazione a società di persone né detenere quote di maggioranza in società di capitali dello stesso settore. Anche i dipendenti possono accedere al regime forfettario, purché i compensi non superino i 20mila euro annui.

Il 2023 ha portato in dote alcune novità per chi è già o vuole accedere al regime forfettario.

Regime forfettario: le novità del 2023
La Legge di Bilancio 2023 ha innalzato il livello dei ricavi entro il quale è possibile accedere oppure restare nel regime forfettario: da 65mila euro di ricavi si è passati a 85mila euro. Se si sfora questo limite, ma si resta entro i 100mila euro di ricavi, si passa al regime ordinario l’anno successivo, mentre se si superano i 100mila euro il passaggio è immediato.

In conclusione
Il regime forfettario presenta una serie di vantaggi fiscali e contabili: un’unica imposta del 5% o del 15% calcolata in base a un coefficiente di redditività e al netto dei contributi INPS, sostituisce IRPEF, IRAP e le addizionali regionali e comunali. Inoltre, non sono previsti né il pagamento dell’IVA né studi di settore.  Si tratta dunque di un regime “naturale” agevolato che consente ai piccoli imprenditori o ai professionisti di avere una contabilità semplificata e costi di gestione ridotti: un bel vantaggio, a patto di restare entro gli 85mila euro annui.