Pratiche funerarie particolari: scopriamo la tanatoprassi

Siamo portati a pensare quando sentiamo parlare di un funerale di una ditta di pompe funebri a Roma come la Cattolica San Lorenzo, ma ci sono molte altre cose da sapere.

Il mondo delle pratiche funerarie è molto ampio e ci sono alcuni aspetti che sono sconosciuti a molti, tra questi possiamo annoverare la tanatoprassi.

Vediamo di cosa si tratta e come funziona questa pratica.

Tanatoprassi: tutto quello che c’è da sapere

La pratica della tanatoprassi è un trattamento post mortem che viene apportato alla salma e consiste nella cura igienica e nella conservazione del corpo.

E’ un trattamento recente le prime pratiche di tanatoprassi si iniziarono a vedere a partire dalla metà del XIX secolo, soprattutto per funerali di persone famose, le cui spoglie dovevano rimanere esposto per qualche giorno.

Il trattamento prevede l’esposizione della salma ad agenti chimici che favoriscono la fuoriuscita di liquidi organici e vapori e ha lo scopo di rendere meno traumatica la veglia funebre dando alla persona deceduta un’aria diversa.

La tanatoprassi è particolarmente diffusa negli Stati Uniti, dove esistono dei veri e propri lavori di estetisti della morte.

Oltre agli Stati Uniti questa pratica è particolarmente diffusa e legale anche nei paesi europei, mentre in Italia non viene praticata molto ed è rappresentata dall’ A.I.T (Associazione Italiana di Tanatoprassi e dall’I.N.I. T (Istituto Nazionale Italiano di Tanatoprassi)

Viene fatta soprattutto negli Stati Uniti poiché sono presenti quelle che vengono definite le case funerarie, che ospitano la salma in modo che questa non debba stare troppo tempo nell’obitorio.

Come avviene la tanatoprassi

La pratica di tanatoprassi prevede che venga effettuata un’iniezione nel sistema arterioso di un fluido conservante per rallentare la decomposizione della salma.

Vengono effettuate dagli esperti del settore tutte le attività di estetica volte a conservare integra l’immagine.

È importante sapere che nel momento in cui si decide di fare alla salma la pratica di tanatoprassi, viene accelerata la polverizzazione del corpo; infatti, se una salma normale ci mette quarant’anni con un trattamento di tanatoprassi ce ne vogliono dieci.

Questa pratica permette di avere dei vantaggi per quello che riguarda la medicina legale, questo perché una volta che viene fermata la decomposizione della salma per i medici è più semplice fare un’indagine istologica.

La tanatoprassi non va confusa con l’imbalsamazione perpetua; il compito della tanatoprassi è quella di tenere il corpo in conservazione igienica per almeno 10- 15 giorni prima che venga sepolto.

Con l’imbalsamazione il corpo del defunto rimane intatto per un periodo di diversi anni.