Operazione Fior di Loto: sequestrati 22 centri massaggi cinesi per sfruttamento della prostituzione
Si è conclusa in questi giorni l’Operazione Fior di Loto, che ha portato al sequestro di 22 centri massaggi cinesi e alla denuncia di 34 responsabili, accusati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Condotta dalla Guardia di Finanza di Parma sotto la direzione della Repubblica di Parma, l’indagine è riuscita a scovare un giro articolato, che coinvolgeva ben 25 ragazze, tutte di nazionalità cinese. Le stesse erano costrette a prostituirsi all’interno dei centri, che all’apparenza offrivano semplici massaggi ma che in realtà nascondevano ben altro.
A Parma, quella dei centri massaggi cinesi, non era certo un’attività non nota. Sono state moltissime le segnalazioni ricevute direttamente dai cittadini, consapevoli che all’interno di quei posti non si facevano dei semplici massaggi. La realtà che si nascondeva là dentro la conoscevano in molti, ma solo grazie alle operazioni della Guardia Di Finanza si sono potute raccogliere le prove e si è potuti arrivare al sequestro. Dopo l’allarme lanciato di recente a Parma sulla questione femminicidi, quindi, arriva un’altra notizia ma questa volta la giustizia è riuscita a vincere. Le indagini stanno ora proseguendo: si sta cercando di calcolare il reale volume d’affari di questi centri, che dichiaravano redditi irrisori.
Il ruolo attivo dei cittadini di Parma
L’Operazione Fior di Loto ha ricevuto un grande aiuto dagli stessi cittadini di Parma, che si sono rivelati indispensabili per poter chiarire alcuni aspetti e svelare la rete illegale. Le segnalazioni ricevute dalla Guardia di Finanza sono state moltissime ed è emerso che queste attività erano tutt’altro che “nascoste”. Certo, all’apparenza potevano sembrare dei normalissimi centri estetici in cui venivano praticati massaggi specifici. Tuttavia, erano diversi i cittadini che conoscevano le reali attività che venivano svolte al loro interno.
Le ragazze, tutte di nazionalità cinese, erano pagate e gestite dai proprietari delle attività che di fatto erano anche gli sfruttatori. Anche loro sono tutti cittadini cinesi, che con i loro comportamenti hanno destato non pochi sospetti per la Guardia di Finanza. Sono stati molti i dettagli determinanti: l’utilizzo di “money transfert” per il trasferimento dei soldi guadagnati in Cina, i continui subentri delle imprese e gli scambi dei contratti. Le attività non si presentavano limpidamente e questo ha sicuramente contribuito ad insospettire la Finanza.
La questione della prostituzione
La questione della prostituzione è piuttosto complessa, ma sicuramente in questo caso si tratta di attività illegali perchè legato allo sfruttamento delle ragazze. Per fermare questo business i cittadini dovrebbero comprendere che anche i fruitori di questi servizi, se consapevoli, sono in qualche modo colpevoli. Piuttosto che alimentare questo business illegale di sfruttamento della prostituzione, conviene rivolgersi ad altre realtà, molto più sicure e soprattutto legali. Il mondo di internet oggi offre diverse opportunità: i siti per trovare escort online sono aumentati a dismisura e tutto viene svolto alla luce del sole, pur mantenendo un certo riserbo. Vale la pena rivolgersi a questi portali piuttosto che a centri massaggi come quelli scovati a Parma, ma presenti purtroppo in moltissime altre città italiane. Per sconfiggere il business, bisogna agire anche sui consumatori e disincentivarli.