Olio di CBD: usi, benefici e qualche importante precauzione

Ne hai sentito spesso vantare i benefici e ti stai chiedendo, ora, dove poter comprare olio di cbd puro e come utilizzarlo correttamente? Quelli che seguono sono una serie di consigli che potrebbero tornati utili. A partire dall’indicazione forse più pratica: il cannabidiolo, o CBD appunto, è l’estratto privo di proprietà psicotiche della canapa, o meglio di una varietà di cannabis detta sativa; per questo la sua vendita è ormai completamente legale anche in Italia e permessa ai negozi specializzati, sia fisici e sia online. Non è difficile, però, trovare l’olio di cbd come ingrediente aggiuntivo anche di molti prodotti alimentari e cosmetici della grande distribuzione.

Quando, in che quantità e come usare l’olio di CBD

Già questo è un indizio che dovrebbe bastare a capire come si possa utilizzare l’olio di cbd. Puro può essere assunto per via orale, in genere posizionandone qualche goccia sotto la lingua. Sempre a scopo alimentare, però, si può mescolare l’olio di cannabidiolo ad altri oli naturali (d’oliva, di semi, eccetera) e utilizzare la miscela così ottenuta nella preparazione o per il condimento delle pietanze. Naturalmente ci sono anche molti possibili usi topici dell’olio di CBD: ancora una volta può essere massaggiato in purezza su pelle e capelli o essere aggiunto a creme e cosmetici a base oleosa per ampliarne i benefici. Qualche azienda come Enecta commercializza persino olio di cannabidiolo in forma di eliquid, da utilizzare cioè come liquido per la sigaretta elettronica.

Più che la formulazione, però, quello che conta per la corretta assunzione dell’olio di CBD è la concentrazione: se è puro, infatti, la dose giornaliera di riferimento consigliata è di tre o quattro gocce alla volta, fino a tre volte al giorno; non ci sono particolari controindicazioni anche se se ne dovesse assumere una dose superiore e, soprattutto, si possono aumentare progressivamente le quantità, anche in considerazione degli effetti ottenuti. Quando non è puro, e in commercio si trovano formulazioni che contengono dal 2% al 20% di olio di cannabidiolo, le dosi di riferimento hanno un valore decisamente indicativo e possono essere tranquillamente aumentate.

Una precisazione importante riguarda, infine, il fatto che, indipendentemente da formulazione e concentrazione, l’olio di CBD non dovrebbe essere assunto in funzione terapeutica senza aver prima consultato il proprio medico curante. È vero infatti che al cannabidiolo, come ad altri cannabinoidi, sono attribuite numerose proprietà curative e che, le stesse, si trasformano in automatico in benefici dell’olio di CBD. È un ottimo antiossidante, per esempio, e per questo può essere sfruttato per contrastare l’invecchiamento cellulare: oltre che in cosmesi, questa proprietà del cannabidiolo lo rende un ottimo alleato della prevenzione del cancro e un potenziale neuroprotettore. Ampiamente confermate sono anche le proprietà antinfiammatorie e analgesiche del CBD, ragione per cui l’olio può essere utilizzato per calmare diversi tipi di dolore. Interagendo poi con il sistema endocannabinoide umano, il CBD svolge un notevole effetto calmante e ansiolitico, ideale nel trattamento di disturbi dello spettro dell’ansia, attacchi di panico e problemi del sonno. Ancora, qualche studio sostiene la possibilità di sfruttare questo derivato dalla cannabis per trattare disturbi psichiatrici e neurologici. Tutto ciò non significa però che l’uso dell’olio di CBD possa sostituirsi, non senza consenso medico almeno, a un’adeguata terapia.