Impianti idrici: cosa sono e come funzionano

Un articolo per spiegare nel dettaglio cosa sono gli impianti idrici, in modo da comprendere anche l’importanza di eseguire la regolare manutenzione impianti industriali.

Il primo aspetto importante riguarda il trattamento delle acque. Serve per eliminare dall’acqua quelle sostanze dannose come per esempio  i sali incrostanti, i quali rendono l’acqua molto più dura. Le parti comprese in questo impianto sono: filtro, il dosatore di sale, l’addolcitore di sale.

C’è poi la rete di distribuzione. Inizia dall’acquedotto pubblico e da qui avviene la distribuzione nei singoli edifici e nelle industrie. All’interno di questa rete l’acqua ha una pressione massima di 6 bar, solo così l’acqua può arrivare anche ai piani più alti senza problemi. Grazie a un riduttore di pressione però, l’acqua nelle tubature di un edificio ha una pressione non superiore a 3 bar, altrimenti vi è il rischio che si rompano. Alcune volte può servire l’autoclave, quando la pressione non è sufficiente.

Ci sono poi diversi tipi di tubazioni, realizzate con vari tipi di materiali. Ci sono tubi in: acciaio zincato, rame, multistrato e plastica. La plastica  di solito è quello favorito perché ha diversi vantaggi. Prima di tutto è resistente agli agenti corrosivi, è sicuro e igienico ed è di lunga durata. Tutte le tubature devono essere poi rivestite con appositi materiali isolanti, così da proteggere la tubatura dalla corrosione ed evitare la condensa esterna e ridurre i rumori molesti.

C’è poi tutta la fase di produzione dell’acqua calda attraverso la caldaia, lo scaldabagno a pompa di calore o con il solare termico. Può avvenire in due modi differenti.

  • Istantanea: cioè nel momento in cui si fa il richiamo d’acqua viene prodotta istantaneamente
  • Su richiesta: l’acqua di accumula in un serbatoio per essere poi utilizzata

La temperatura nelle tubature viene mantenuta costante grazie alla rete di ricircolo.

E’ necessario poi lo scarico dell’acqua usata. Deve avvenire all’interno delle apposite reti, in base alla tipologia di acqua.

  • Acqua nera: le sostanze organiche del WC
  • Acque saponose bianche: quelle che contengono saponi e detersivi, come il lavabo, la lavastoviglie, la doccia, la lavatrice etc.
  • Acque grasse: sono acque che contengono tracce di olio e grassi animali.
  • Acque di rifiuto speciali: come quelle che arrivano dalla lavorazione industriale ed artigianale.

Le acque di scarico vengono poi smaltite normalmente nella rete fognaria pubblica. Tuttavia questo non sempre è possibile, perciò occorre ricorrere allo smaltimento per dispersione, le acque sono depositate in fosse settiche e qui depurate per poi essere disperse nel sottosuolo.  Infine ci sono i pozzi neri, quando gli altri due metodi non sono applicabili. Le vasche sono realizzate in cemento armato e devono poi essere svuotate periodicamente.

La rete di scarico poi è composta da vari elementi come: sifone, diramatore, colonna di scarico, collettore, il pozzetto d’ispezione e reti di ventilazione.