Il centro storico di Parma impoverito dai tanti negozi chiusi: questa la fotografia fatta da Ascom e Confcommercio
Ascom Parma e Confcommercio tracciano un ritratto molto preciso di quello che accade nel centro storico del capoluogo di provincia e ai suoi negozi. Il commercio sta subendo notevoli cambiamenti negli ultimi anni, modificando l’aspetto dei centri storici delle città più importanti d’Italia. Non servono dei dati per capire che tanti esercizi nel centro storico della città, ma anche nella periferia, sono chiusi. Le serrande abbassate o i fogli di giornale sulle vetrine sono situazioni fin troppo frequenti. Il terreno urbano è costellato da esercizi commerciali sfitti, infatti.
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Quali negozi chiudono
Calano i negozi di mobili e quelli dedicati all’arredo di casa. Sono minori anche i negozi di giocattoli, mentre a crescere sono quelli dedicati soprattutto ai turisti come bar e ristoranti nuovi che sputano come funghi in tutta la città. Il commercio al dettaglio nel centro storico di Parma vede una flessione negativa del 10%. Anche a parma aumentano gli alberghi, i ristoranti e i bar con un aumento del 15%. Crescono anche i negozi dedicati all’informatica con un saldo positivo dell’8%.
Quali sono le cause
Le cause di questa rivoluzione del commercio nel centro storico sono molteplici. Anzitutto, i centri commerciali fuori città spostano l’attenzione del centro. Tantissime persone sono solite dirigersi in un centro commerciale piuttosto che passeggiare per le vie del centro. Anche il commercio online è un problema per il commercio al dettaglio del centro storico. Gli acquisti online fanno grande concorrenza ai negozi del centro che perdono clienti e si vedono costretti ad abbassare la serranda per sempre.
Come rimediare
Il rischio di impoverimento del centro urbano è reale e visibile, facendo anche registrare una diminuzione della qualità della vita, purtroppo. La vivibilità della città va di pari passo con l’offerta commerciale del centro storico: le amministrazioni locali dovrebbero capirlo e attivare interventi ad hoc per invertire il processo. Misure mirate all’innovazione dei piccoli specifici punti vendita in centro sono quello che ci vuole. Un centro storico a misura d’uomo è il passo successivo, con viali alberati per i pedoni per invogliare i cittadini a preferire in centro storico invece che i centri commerciali.
Parma già ci prova con il Piano Piccolo Commercio 2018-2020. Il progetto elaborato con l’amministrazione comunale e le associazioni di categoria dei commercianti punta a risolvere proprio questo impoverimento del tessuto urbano. I primi risultati già si sono visti: oltre 150 negozi sfitti sono stati riaperti. Le nuove attività commerciali nelle zone più deserte hanno potuto usufruire di una detassazione. Le città più belle e attrattive danno fiducia e sicurezza ai cittadini che percepiscono il valore sociale aggiunto delle attività economiche.
Altra ricetta per far rivivere il centro storico può essere puntare su nuovi negozi con filosofie green e di scontabilità ambientale come le cosiddette sfuserie dove i prodotti non sono confezionati, ma si va lì con i barattoli e i contenitori da riempire portati da casa. Un altro esempio sono i negozi vendita e riparazione di biciclette.