Gioco della scopa, le origini del mito
Chiunque di noi almeno una volta nella vita ha maneggiato un mazzo di carte napoletane e si è cimentato nel gioco della Scopa. Si tratta del divertimento più rappresentativo e iconico della tradizione italiana, diffuso in tutto lo Stivale con le dovute variazioni a seconda della regione in cui ci troviamo. In particolar modo è d’uso giocarci durante le festività natalizie con gli amici o i parenti, passando qualche ora in totale allegria e spensieratezza. Così come altri giochi, anche la Scopa si è spostata nel mondo dell’online, riscuotendo un grandissimo successo. In molti ricercando sui principali motori di ricerca come giocare a scopa nei siti online si sono trovati avanti un titolo moderno e avvincente, che non snatura quello a cui tutti siamo abituati a giocare.
Noi conosciamo la storia attuale del gioco, ma le origini? Come è nato il gioco della Scopa? Quali sono i processi che l’hanno portato fino ai giorni nostri? Proviamo a scoprirlo.
Gioco della scopa, come nasce l’intramontabile gioco
Si può pensare che si tratti di un gioco moderno, risalente al secolo scorso. In realtà non è così, perché per trovare le radici bisogna andare fino al Rinascimento italiano, ovvero al periodo che va tra il quindicesimo e sedicesimo secolo. Le carte all’epoca erano già diffuse grazie agli spagnoli che le avevano introdotte. In particolar modo c’era un gioco chiamato Primiera che era molto giocato dalle persone ed era simile al poker. Qui i punti venivano assegnati al giocatore che raccoglieva quattro carte dello stesso valore numerico. Se ci fate caso la Primiera si usa ancora oggi nel gioco della Scopa, però per andare a delineare un particolare tipo di punto che si forma con la somma delle carte numero sei e sette.
Molti studiosi pensano proprio che tale gioco derivi proprio da quello spagnolo, portando alla nascita di un divertimento divenuto intramontabile. Il passaggio dalla Primera alla Scopa sarebbe avvenuto quando le quattro carte dovevano essere conquistate, il che metteva il gioco in un’altra posizione rispetto al passato. Il Codice Chitarrella del 1750, inoltre cita lo Scopone e le 44 regole che lo compongono: si legge nella prima regola, “i giocatori di scopone di qua dal Po adoperano generalmente le carte italiane” (mazzi regionali a semi spagnoli o italiani) mentre “Di là dal Po si usano le carte che noi napoletani chiamiamo francesi” (Regola 2). Dal diciottesimo secolo in poi le regole si consolidano e vedranno l’uscita moltissimi manuali dedicati al gioco della Scopa e dello Scopone.
Da dove deriva il nome? Questo nasce dal meccanismo di presa che permettere di realizzare il punto, cioè la scopa. Come si legge anche nel dizionario, il giuoco di carte prevede che vince colui che prende tutte le carte o una parte elevata dal tavolo, così le scopa via. In sostanza la scopa prende il nome dal punto che si ottiene prendendo tutte le carte dal tavolo.
Con il tempo questo gioco ha conquistato chiunque, addirittura ai Mondiali di Spagna 1982, dopo la vittoria dell’Italia, ebbe ancora più risalto. Infatti sul volo presidenziale che portò la Nazionale nel nostro paese, benne scattata una famosissima foto dove vengono ritratti il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, il CT della Nazionale Bearzot e Franco Causio e Dino Zoff intenti a giocare una partita di Scopa. Quell’immagine, con al centro la Coppa del mondo diventerà storica, così come il gioco di carte.