Distrutta l’ARE di Parma: Legambiente parla di crimine ambientale

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E’ stata distrutta, l’ARE di Parma: quell’area di riequilibrio ecologico che sorgeva sulla sponda destra del torrente, tra il ponte Stendhal e il ponte Dattaro oggi non esiste più. Le ruspe sono entrare in azione, non lasciando nulla di quello che un tempo c’era e che era stato fortemente voluto da tutte le amministrazioni precedenti. Pizzarotti però non se ne è interessato e addirittura ha scelto di appoggiare l’Aipo in questa completa distruzione di un ambiente naturale che rappresentava una risorsa fondamentale per tutta la città. Legambiente non l’ha certo presa bene e ha parlato di crimine ambientale, ma il danno ormai è stato compiuto ed i cittadini purtroppo ne dovranno pagare le conseguenze.

La storia dell’ARE e la sua importanza per la città di Parma

L’ARE (Area di Riequilibrio Ecologico) era stata voluta dall’ex sindaco di Parma Lavagetto e tutti coloro che sono arrivati dopo hanno portato avanti senza riserve il progetto, da Ubaldi a Vignali. Parliamo di un’oasi ecologica di 7 ettari che si trovava alle porte della città, lungo la sponda destra del fiume Parma, nel tratto che va dal Ponte Stendhal al ponte Dattaro. La zona non era stata certo scelta a caso: in quel tratto di sponda non c’è mai stato alcun pericolo dal punto di vista della sicurezza idrologica. Si trova infatti in una posizione rialzata rispetto all’alveo del fiume e proprio grazie ad un rinfoltimento della vegetazione sarebbero state impossibili esondazioni pericolose.

L’importanza dell’ARE è stata trascurata dall’attuale sindaco Pizzarotti, che evidentemente non si è reso conto della sua importanza dal punto di vista naturalistico. I cittadini di Parma sono ormai abituati a vedere i caprioli in quella zona, ma ormai si tratterà solo di un lontano ricordo per le nuove generazioni.

Così, mentre si parla di blocchi antismog e si cerca di far rientrare entro i limiti previsti dalla legge l’inquinamento ambientale in città, viene demolita un’area di fondamentale importanza proprio per rinaturalizzare Parma.

La denuncia di Legambiente: è stato compiuto un crimine ambientale

Quell’area era stata progettata da Legambiente, che ne aveva anche gestito l’avvio e che quindi conosceva molto bene la sua importanza. E’ anche per questo motivo che da parte dell’associazione ambientalista sono arrivate critiche molto pesanti nei confronti di Pizzarotti e di ciò che è stato fatto da parte dell’Aipo. Distruggere l’ARE significa privare la città di un’oasi ecologica che rappresentava una risorsa fondamentale prima di tutto per l’ambiente ma indirettamente anche per i cittadini e per la loro salute.

Le critiche di Legambiente sono state dettate dalla consapevolezza che radere al suolo un’area cos’ importante è stato un errore gravissimo, che gli stessi cittadini pagheranno a caro prezzo. Pizzarotti parla molto di sostenibilità ambientale ma i suoi discorsi sono del tutto inutili e privi di senso se poi dà il consenso di abbattere un’oasi naturale alle porte della città. Questa volta il sindaco di Parma ha toppato e dovrà rendere conto delle sue decisioni ai propri cittadini, perchè di certo l’ARE non è stata abbattuta per garantire la sicurezza.