Cos’è il credito di imposta? Metatasse ci spiega come funziona

Negli ultimi anni si è parlato sempre più di frequente del credito d’imposta, in particolar modo in relazione ai diversi bonus introdotti in Italia per stimolare il mercato. Si parla di volta in volta del credito d’imposta 4.0, di quello per i beni strumentali, di quello per l’energia e via dicendo. Ma cos’è nel concreto un credito di imposta, e come funziona? Ce lo spiegano gli esperti di Metatasse, il team di consulenti che mediante il proprio sito web https://metatasse.it/ propone alle imprese S.r.l. italiane le più efficaci strategie per migliorare la pianificazione fiscale e aumentare i risparmi. E in questa direzione, proprio il credito d’imposta può essere utilizzato come prezioso strumento per compensare l’ammontare del debito di un’azienda nei confronti dell’erario.

Indice

Cos’è un credito di imposta?

Scopriamo cosa si intende per credito d’imposta: si tratta di un credito che un’impresa può vantare nei confronti dello Stato italiano, ovvero più in generale di uno strumento di natura tributaria che si traduce in un vantaggio per una persona, sia essa fisica o giuridica. Come suggeriscono gli esperti di Metatasse, chi risulta essere titolare di un credito d’imposta – che come vedremo può essere motivato da diversi aspetti – può usufruire di questo strumento per ridurre la tassazione, o per compensare altri tributi. Questo significa che un credito d’imposta può essere sia utilizzato sotto forma di sconto sulle tasse altrimenti dovute nella loro totalità, oppure in forma di compensazione di altri debiti tributari, sempre nei confronti dell’erario. Non è inoltre esclusa la possibilità, in certi casi, di chiedere il rimborso mediante la dichiarazione dei redditi annuale.

Come funziona il credito d’imposta?

In quali casi si profila la possibilità di avere un credito d’imposta a disposizione? Come ci spiegano gli esperti di Metatasse, i casi sono essenzialmente due. É possibile che questo strumento di natura tributaria venga messo a disposizione di un’impresa dallo Stato per stimolare investimenti in determinati campi.

Alcune tipologie di credito d’imposta

In Italia negli ultimi anni si sono viste diverse tipologie di credito d’imposta, ognuna con caratteristiche differenti. Al di là dello scopo – e quindi delle spese ammissibili che danno di volta in volta la possibilità di accedere al credito d’imposta – a variare sono fattori come il valore del credito in termini percentuali, il tetto massimo e le condizioni generali per accedere al credito. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate, ad esempio, è presente una lista dei vari crediti d’imposta per le imprese, tra i quali è possibile trovare tra gli altri il credito d’imposta Imu per il turismo, il bonus acqua potabile, il bonus imprese prodotto energetici, o ancora il credito d’imposta riconosciuto per gli investimenti sui beni strumentali nuovi, materiali e immateriali 4.0 – il credito d’imposta 4.0 per l’appunto.

Come sottolineato da Metatasse, quest’ultimo è riconosciuto fino a dicembre 2025 alle seguenti condizioni: per i beni materiali si parla di credito d’imposta del 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro, e del 5% oltre tale soglia, fino a 20 milioni di euro. Per i beni immateriali si parla invece del 20% per il 2023, del 15% per il 2024 e del 10% per il 2025, in ogni caso con un limite di investimenti pari a un milione di euro.

Infine, anche attraverso un uso intelligente del credito d’imposta è possibile attivare un percorso di pianificazione per risparmiare sulle tasse da pagare all’erario, proteggendo così il patrimonio fiscale per rendere la propria impresa più sostenibile.

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