Come diventare massaggiatore professionista, in quattro step (più uno)
Le opportunità lavorative sono numerose, considerato quanto ben frequentati sono oggi centri benessere e saloni estetici ma, anche, quante persone scelgono per le proprie ferie una vacanza wellness alle terme o alla spa. Come si diventa massaggiatori però? Ecco una guida essenziale in quattro step.
Dalla scuola all’apprendistato in salone: come si diventa massaggiatore professionista
Il primo è studiare da massaggiatori: serve a familiarizzare con l’anatomia del corpo umano, con benefici e controindicazioni dei massaggi e, naturalmente, con le diverse tecniche. Fatta eccezione del biennio finale della scuola di estetisti e della laurea in fisioterapia, non ci sono percorsi scolastici o universitari standard per diventare massaggiatori. La scelta più pratica è, così, quella di seguire un corso professionale per massaggiatori come ne offrono ormai i soggetti più disparati nelle varie regioni d’Italia: la Scuola massaggio ArteCorpo attivo a Savona, oltre che a Recco, Torino, Genova, Alessandria, La Spezia è una delle più apprezzate del Centro e Nord Italia.
Per essere sicuri di scegliere bene la scuola per massaggiatori una buona idea può essere consultare in anticipo i programmi di studio, cercare informazioni su chi sono i docenti e quali, se ci sono, le opportunità di svolgere stage e tirocini curriculari offerte ai clienti. Tutti i percorsi di questo tipo rilasciano, comunque, un certificato o un diploma da massaggiatore riconosciuti sul mercato del lavoro.
Non è detto che bastino gli ultimi, da soli, a trovare lavoro come massaggiatore: se è vero infatti che c’è oggi tanta domanda di professionisti di questo tipo, è vero anche che di massaggiatori non ne mancano. Spesso, così, appena usciti da scuole e corsi per massaggiatori, si ha bisogno di cercarne di nuovi per specializzarsi in una o più tecniche di massaggio come il massaggio bioenergetico, il massaggio riflessogeno del piede, il massaggio relax. Avere una specializzazione come questa aiuta a presentarsi più competitivi sul mercato del lavoro: centri benessere, spa, saloni estetici a cui si accennava anche all’inizio sono sempre più alla ricerca, infatti, di collaboratori esperti che possano rendere unica e decisamente più d’appeal e di qualità la loro offerta.
L’alternativa è, immediatamente dopo la scuola da massaggiatori, svolgere un periodo di apprendistato presso un centro massaggi o affiancando un massaggiatore professionista esperto. È questa la via come diventare massaggiatore di certo pratica e che permette di familiarizzare subito con la professione.
Un ultimo step, di natura più burocratico-fiscale, separa a questo punto dal diventare massaggiatori professionisti: aprire la partita IVA. È l’unico modo, in Italia, per poter esercitare liberamente la professione e uno dei requisiti preliminari anche per chi intende aprire in un secondo momento il proprio salone di massaggi (si avrà bisogno in questo caso di appositi permessi, iscrizione alla Camera di Commercio, eccetera). L’alternativa, più semplice soprattutto all’inizio della propria carriera, rimane cercare impiego come dipendente in un centro massaggio già avviato: è un ottimo modo, tra l’altro, per familiarizzare con gli aspetti “più commerciali” della professione e, perché no, per aver il tempo che serve per continuare a formarsi e a specializzarsi prima di mettersi in proprio.
Più in generale l’aggiornamento professionale continuo, il continuare a informarsi – e formarsi – su sempre nuove tecniche di massaggio fanno di un massaggiatore professionista davvero un buon massaggiatore professionista.