Cassa integrazione, 600 euro e altre misure spiegate dal commercialista
La situazione di emergenza dovuta alla diffusione del Coronavirus ha messo in moto un complesso meccanismo di misure a sostegno dei cittadini, alle prese con una crisi economia tra le più violente degli ultimi decenni. L’intero settore produttivo è fermo e lo resterà a lungo, avere un sostegno è indispensabile onde evitare che l’economia del paese finisca a gambe all’aria.
Nel corso delle settimane si sono succeduti diversi provvedimenti tesi proprio a garantire questo sostegno a cittadini ed imprese: vediamo nel dettaglio quali sono le caratteristiche di tali misure con il supporto di Studio ASM, uno studio di commercialisti a Reggio Emilia e Modena.
Quali sono le misure più importanti per cittadini ed imprese relative a questa emergenza?
“Si parla soprattutto del famigerato bonus di 600 euro per autonomi e professionisti, quindi per i titolari di partita iva; del ricorso alla cassa integrazione per le imprese che abbiano ridotto l’attività a causa del Coronavirus; e dei prestiti a piccole e medie imprese oltre che a professionisti. Tre misure che hanno causato tutte polemiche legate al metodo ed al meccanismo previsto.”
Partiamo proprio dal bonus di 600 euro: come funziona?
“Una misura rivolta a professionisti ed autonomi iscritti alle casse previdenziali private, quindi ai titolari di partita iva, che potranno accedere a questo sostegno che è una tantum. Non si tratta quindi di un provvedimento strutturale. L’obiettivo è quello di includere il più alto numero possibile di professionisti, ma ovviamente alcuni resteranno fuori; soprattutto per quanto riguarda le casse previdenziali professionali, dai giornalisti agli architetti ad esempio, dato che ciascuna si è mossa secondo propri criteri. ”
E per quanto riguarda i professionisti Inps?
“Per quanto riguarda le partite iva gestite dall’Inps, al netto dei problemi tecnici dovuti alle eccessive richieste, il bonus è per tutti i professionisti che alla data del 23 febbraio 2020 avevano partita iva attiva. Una misura molto più inclusiva rispetto a quella delle singole casse professionali, che invece prevede soglie per accedere e limitazioni legate ad esempio ad un minor fatturato nei primi 3 mesi del 2020 rispetto al 2019. Un fattore che ha generato polemiche anche da parte della categoria dei commercialisti, che si sono domandati il perché di questa limitazione reddituale riferita solo ai liberi professionisti iscritti a casse professionali.”
Per quanto riguarda la Cassa Integrazione?
“Sempre nel Decreto Cura Italia è stata inserita misura per imprese che abbiano sospeso o ridotto attività a causa del Coronavirus. La richiesta di cassa integrazione viene resa più snella per essere maggiormente efficace e rapida, con possibilità di accedere anche ad assegno ordinario del Fondi di Integrazione Salariale. Il ricorso alla cassa integrazione ordinaria non prevede versamento di alcuna contribuzione aggiuntiva per i datori di lavoro. Un provvedimento che riguarderà circa 4,5 milioni di lavoratori contando ambo le misure, cassa integrazione ordinaria ed assegno ordinario.”
Chiudiamo con prestiti a professionisti ed imprese
“Si parla di prestiti garantiti dallo Stato, per facilitare ricorso al credito per aziende ed esercenti arti e professioni. A seguito della autorizzazione della Ue, è stata portata al 90% la soglia di copertura di garanzia diretta di questi finanziamenti. Si parla quindi di Stato come garante. Per prestiti di importi non superiori ai 25mila euro la copertura della garanzia arriva fino al 100% del totale con durata fino a 72 mesi ed inizio del rimborso del capitale non prima di 24 mesi dall’erogazione.”