Giornate FAI di primavera a Parma: i siti aperti alle visite

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Il Fondo per l’Ambiente Italiano organizza, come ogni anno, le giornate di primavere durante le quali sarà possibile visitare degli incantevoli luoghi in tutta Italia. Sabato 23 e domenica 24 marzo moltissimi siti tutelai dal Fai sono aperti e visitabili gratuitamente. I volontari del Fai faranno anche da guida per scoprire tutti i segreti di tanti palazzi, castelli, chiese, ferrovie, giardini, etc. che tutti i giorni sono sotto al nostro naso e quasi ignoriamo. Un patrimonio architettonico e  naturalistico così ampio, vario e importante non lo può vantare nessun’altro paese al mondo e il Fai non solo ne promuove la conservazione, ma si dedica anche al recupero.Anche a Parma sono aperti i luoghi tutelati dal Fai. Sono visitabili il Palazzo Ducale del Giardino e anche Palazzo Rangoni Farnese, l’odierna sede della Prefettura.

Palazzo Ducale

Il palazzo ducale fu voluto dal duca di Parma Ottavio Farnese che voleva una dimora stabile. Infatti, prima il ducato di Parma e Piacenza non aveva una sede stabile per la loro corte e ciò non era consono al loro rango e prestigio. I lavori per la costruzione del maestoso palazzo iniziarono nel 1561 e furono affidati a Jacopo Barozzi, detto il Vignola. La zona dove edificare il palazzo vedeva già una torretta edificata dagli Sforza. L’architettura del palazzo richiamava quelle classiche romane, stile che piaceva molto ai Farnesi e che adottano anche presso altri palazzi come quella a Roma e a Caprarola. All’interno delle sale, le decorazioni sono varie e differenti perché affidate a diversi artisti dell’epoca, tra i quali spiccano nomi quali Girolamo Mirola, Luca Reti , Jacopo Zanguidi detto il Bertoja, Jan Soens, Cesare Baglioni, Giovanni Battista Trotti, detto anche il Malosso. Dinanzi la palazzo ducale, Giovanni Boscoli realizzò un’imponente fontana. All’inizio del Seicento, il palazzo su soggetto ad alcune modifiche e anche ampliamenti a cura di Simone Moschino, prima, e da Girolamo Rainaldi, poi. Una volta finito, il palazzo divenne la sede delle corte del duce fino a metà del Seicento.

Palazzo Rangoni Farnese

L’altro sito aperto per le visite guidate è Palazzo Rangoni Farnese, acquistato dal conte Giulio Rangoni, signore di Roccabianca, da Bartolomeo Cantelli nel 1572. Nel 1690 il palazzo diventa la residenza dei principi Farnese e, infatti, è ancora visibile il loro stemma sul portale di ingresso. Nel 1762, con la morte dell’ ultimo dei Rangoni di Roccabianca, Ludovico IV, il palazzo passa alla Camera Ducale. Qualche anno dopo, nel 1767, inizia il restauro del palazzo al fine di diventare sede dei Regi Regolatori delle Finanze e l’impresa del Lotto. L’odierno aspetto del palazzo risale all’ultimo restauro fatto nel secolo XVII, probabilmente da Giovan Battista Barberini e Ferdinando Bibiena. L’imponente facciata si caratterizza per la presenza di cornicioni in terracotta del Cinquecento. Spiccano le finestre in stucco arricchite da preziose cornici. L’elemento architettonico che però cattura subito l’attenzione sono i due pseudo atlanti all’ingresso che sorreggono il balcone balaustrato. L’intero del palazzo, più volte restaurato e rifatto, ha un adrone con una grande scalinata arricchita da figure in stucco, attribuite a Bernini e allievi.