Legionella: l’allarme si è fermato, ma continuano le indagini per risalire alla fonte del contagio
L’allarme legionella a Parma si è fermato: dallo scorso mese non sono stati più registrati nuovi casi e quindi la conta delle persone infette si è assestata a 20. Fortunatamente, i pazienti che hanno contratto la malattia non sono andati incontro a complicanze e dopo le adeguate cure sono stati dimessi senza conseguenze per la salute. L’allarme legionella era scattato a Parma nel novembre dell’anno scorso e nuovi casi si sono susseguiti fino a dicembre. Proprio ieri però si è tenuto un incontro del Tavolo interistituzionale regionale sulla legionella ed è stato fatto un bilancio del lavoro effettuato negli ultimi mesi. A partecipare all’incontro sono stati i rappresentanti della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Parma, dell’Azienda Usl, dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, dell’Arpae e dell’Azionda Ospedaliero-Universitaria di Modena.
In questa occasione però non è stato fatto solamente un bilancio delle attività svolte nelle ultime settimane e delle vittime colpite dalla legionella. Il lavoro infatti proseguirà anche nei prossimi mesi, per riuscire ad individuare la fonte del contagio.
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Legionella a Parma: i pazienti infettati da novembre
Il bilancio dei pazienti che da novembre sono stati infettati dal virus della legionella è oggi molto chiaro: sono 20 in tutto coloro che si sono ammalati e fortunatamente in tutti i casi sono stati sufficienti un ricovero e delle cure adeguate. Inizialmente sembrava che il numero fosse 21, ma oggi sappiamo con certezza che una delle persone è risultata negativa ai test e quindi non è stata contagiata.
Le prossime indagini per individuare la fonte del contagio
Dall’incontro di ieri è emerso che i dati attualmente disponibili sono ancora insufficienti per riuscire ad individuare la fonte del contagio della malattia. Per questo motivo, l’attività di campionamento proseguirà e verranno effettuati altri prelievi per riuscire ad identificare con certezza la causa scatenante i casi di legionella dei mesi scorsi. Verranno quindi effettuate ulteriori indagini epidemiologiche sulle abitudini di vita dei 20 pazienti che erano risultati infetti, ma anche sopralluoghi più accurati in quella che continua ad essere ritenuta la “zona rossa” ossia la parte sud della città.
Tutti i 20 pazienti che si sono ammalati di legionella nei mesi scorsi infatti avevano qualcosa in comune: risiedono o frequentano la zona sud di Parma, quindi si pensa che la fonte del virus potrebbe proprio trovarsi in quest’area.
L’epidemia di legionellosi a Parma nel 2016
Torna ancora alla memoria l’epidemia di legionellosi scoppiata proprio a Parma nel 2016 ed è inevitabile avere un po’ di preoccupazione. Fortunatamente, per ora i casi verificatisi nei mesi scorsi si sono arrestati e non sono più stati segnalati nuovi pazienti infetti. Nel 2016 erano state più di 40 le persone che si erano ammalate e 2 erano addirittura andate incontro al decesso. Le cause che avevano scatenato l’epidemia nel 2016 non sono mai state identificate e questo è un motivo in più per rimboccarsi le maniche e approfondire l’argomento. Il prossimo tavolo si riunirà a metà febbraio per fare il punto della situazione e per aggiornarsi in merito alle nuove scoperte. Speriamo che questa volta la fonte sarà trovata e si potrà dire addio al rischio legionella a Parma!