Ritorno in Serie A: top e (pochi) flop del Parma Calcio
Il Parma di Fabio Pecchia ha chiuso la cavalcata della stagione 2023/2024 con la vittoria della Serie B e la tanto agognata conquista della Serie A. Un ritorno per i ducali, che arriva dopo tre lunghi anni di attesa, con il terzo che rappresenta l’anno che ha chiuso il ciclo in cadetteria. Ad inizio anno molti analisti ed addetti ai lavori, coloro che conoscono strumenti come un comparatore delle quote scommesse o le statistiche degli ultimi anni, immaginavo un finale del genere, con gli emiliani che già nel precedente campionato avevano sfiorato la risalita. Decisamente peggio era andata l’annata 2021/2022, quando i crociati si sono dovuti accontentare di un deludente 12esimo posto. L’anno successivo la corsa si è fermata solo alla semifinale playoff (contro il Cagliari).
Passando in rassegna la stagione dei crociati, spiccano senza dubbio i top, sia in termini di giocatori sia in termini di prestazioni collettive. Visto il risultato finale, i flop passano in secondo piano, anche se alcuni interpreti hanno deluso rispetto alle aspettative iniziali. Partendo dal reparto offensivo, Bonny e Man sono state le punte di diamante della squadra. Il secondo, 25enne dal passaporto rumeno, è stato autore di undici reti e cinque assist, divenendo la scheggia imprendibile dei crociati: questa può essere considerata la stagione della sua consacrazione. Al momento non si parla di rinnovo e secondo i primi rumors, sembra esserci già il prezzo per l’attaccante: non meno di 25 milioni di euro. Bonny invece è un classe 2003: è un attaccante atipico, di certo non un finalizzatore classico ma capace di servire ben 10 assist ai compagni. Sotto la guida di mister Pecchia è tra i giovani che sono migliorati maggiormente. Dopo due top del genere nel reparto, il flop non può che essere Colak. Nelle 22 presenze stagionali, il 30enne croato è riuscito ad imporre la sua firma in sole 3 occasioni: decisamente poco per colui che ad inizio anno era presentato come il risolutore del problema gol.
A centrocampo la stella che ha brillato per tutta la stagione è stata quella di Bernabé. Lo spagnolo classe 2001, nonostante la giovane età, ha dimostrato di poter essere il trascinatore della squadra emiliana, a cui si aggiunge un’ottima propensione per il gol (8 le reti in campionato). Meno brillante ed appariscente ma certamente centrale nello scacchiere di mister Pecchia è stato Estevez, vero e proprio metronomo della mediana. Tra i flop del centrocampo c’è Hainaut: cinque le presenze stagionali, sufficienti per un’espulsione e un assist: decisamente troppo poco.
Il capitolo finale è dedicato alla difesa, a partire dal portiere. Chichizola aveva l’arduo compito di sostituire una colonna come Buffon: l’ex numero uno bianconero e della nazionale azzurra ha appeso i guantoni al chiodo sul finire della scorsa stagione. Era tornato al Parma con l’obiettivo di riportare in A gli emiliani, ma fallendo le occasioni nelle due annate. Al momento è tra le fila del CT Luciano Spalletti in Nazionale, ma il presidente dei crociati pensa a lui come figura dirigenziale nel neopromosso Parma. In ogni caso, Chichizola ha fatto benissimo, con alcuni interventi decisivi ma soprattutto una buona capacità nel gioco con i piedi. Tra i top del reparto è impossibile non menzionare Delprato, capitano della squadra e capace di ricoprire ogni ruolo della difesa, dal terzino al centrale. L’altro grande elemento del reparto è stato Circati, protagonista di una crescita esponenziale rispetto alla passata stagione, divenendo titolare inamovibile nello scacchiere di Pecchia.