Come evitare la cecità da banner
Per ridurre il cosiddetto fenomeno del “banner blindness”, ovvero la cecità del banner è possibile agire in diversi modi. Da quando il mondo del digitale è completamente cambiato in termini pubblicitari, non resta che affidarsi ad altri tipi di adv per ottenere dei risultati. Quali? Il miglior consiglio è che chi vuole lanciarsi nel mondo della pubblicità digitale dovrebbe scegliere di rivolgersi a un’azienda specializzata in native advertising in Italia. Diversamente, il committente potrebbe mettere in campo una serie di consigli su come fare per evitare la cecità del banner e quindi, anche superare la problematica relativa al loro posizionamento. Scopriamo insieme, innanzitutto, che cos’è il fenomeno del banner blindness e poi, in che modo è possibile cercare di contenere tale fattore.
Indice
Il banner blindness è un fenomeno chiamato in italiano “cecità del banner” è un processo con cui gli utenti finiscono per non prestare alcun tipo di attenzione ai banner pubblicitari, nonché a qualunque cosa assomigli a una pubblicità sui social network, sulle pagine dei risultati di ricerca oppure sui siti. Questo accade in quanto dal lettore, molto spesso la pubblicità viene considerata come “non affidabile” e finisce per essere ignorata. Il lettore, cioè attiva una sorta di attenzione selettiva e si concentrerà solo su quello che gli interessa. Ossia, la mappa cognitiva delle persone organizza e interpreta le informazioni. La cecità del banner è un meccanismo di difesa per evitare il sovraccarico di informazioni, cosa che accade spesso, soprattutto, sul web.
Vi sono diversi fattori che vanno a influenzare il fenomeno della banner blindness. Innanzitutto, gli inserzionisti, per far sì che un banner non sia ignorato, devono studiare la natura stessa dell’annuncio. Il modo in cui i banner vengono presentati sul sito web, infatti, è fondamentale. Di solito, un utente riconosce subito la pubblicità perché ha una formattazione alternativa, uno sfondo colorato diverso rispetto al resto del sito e ha un testo incorporato nell’immagine. Per fare in modo che l’utente non deselezioni queste informazioni dalla sua mappa cognitiva bisogna impostare un banner che sia pertinente. In più, il banner deve essere rilevante rispetto al contesto: solo così è più probabile che sarà letto dall’utente e non vi sarà la cosiddetta “cecità”.
Ogni inserzionista dovrebbe assolutamente seguire delle specifiche regole per evitare la cecità da banner. Tali regole sono:
- trovare il posizionamento giusto, ovvero far sì che il banner sia posizionato in modo tale che gli utenti debbano vederlo. Si deve trovare sulla pagina di destinazione, all’interno dei contenuti oppure nella parte superiore della pagina proprio al di sopra del contenuto stesso;
- creare due banner diversi con due design differenti e capire quale funziona di più da una semplice analisi, mettendo solo quello più efficace sul sito;
- provare diversi formati e dimensioni dell’annuncio per capire qual è quello che funziona meglio. Sicuramente le native advs, ovvero quelle che agiscono come contenuto organico, sono quelleche sembrano funzionare meglio;
- ottimizzare il banner per tutti i tipi di dispositivi, quindi anche quelli mobile, non solo per il desktop;
- scegliere sempre contenuti pertinenti è molto importante, affinché il lettore resti interessato;
- usare i colori nel modo giusto cioè, scegliere quelli che possono attirare l’attenzione senza essere direttamente identificabili con il marchio.
I vantaggi della native advertising
Usare le pubblicità nativa aumenterà i risultati della pubblicità online. L’adv in formato nativo è più accattivante e difficile da trovare per un ad block e, soprattutto, suscita interesse nel lettore.
I banner di questo genere, ricordiamolo, non sono facilmente soggetti alla cecità da banner. Una volta fatti questi passaggi non dimenticate, poi, di misurare l’efficacia del post e i suoi click così da capire se quella posizione sta funzionando oppure se è il caso di cambiare.