Cos’è la tricopigmentazione? Scopriamolo
Avere dei bei capelli è una cosa importantissima, al giorno d’oggi, per tutti, sia per uomini che per donne. Laddove esistono particolari problematiche legate, magari, ad un indebolimento del capello, diradamento o calvizie è possibile intervenire con diverse tecniche tra cui una delle più apprezzate del momento è indubbiamente la tricopigmentazione. Si tratta di una soluzione non chirurgica, ormai completamente collaudata e capace di dare dei risultati molto naturali e durevoli nel tempo. Ma in cosa consiste? Come funziona? Può essere fatta da tutti oppure ci sono controindicazioni?
Cos’è la tricopigmentazione e come funziona
La tricopigmentazione è una tecnica non chirurgica utilizzata per difendere l’estetica del capello. Si tratta della pigmentazione dei capelli che viene fatta mediante l’utilizzo di aghi piccolissimi che vanno a depositare (e non a tatuare, anche se molto spesso di parla di tatuaggio per capelli) i micropigmenti sul cuoio capelluto. Per apprezzare in maniera più completa i risultati, è bene che questo trattamento sia effettuato con i capelli rasati per dare un senso di maggiore uniformità. Nulla vieta, comunque, di utilizzare le tricopigmentazione anche per infoltire i capelli ancora presenti ma un po’ diradati.
Risultati molto efficaci già alla prima seduta.
Come si vede dalle immagini della nostra dott.ssa. Ilaria Scipioni su https://tricodermostyle.com/ dopo già la prima seduta i risultati sono molto soddisfacenti. I trattamenti di richiamo, ogni 6 mesi/1 anno sono necessari dal momento che i micropigmenti, col tempo, vengono assorbiti e necessitano, quindi, di appositi ritocchi. Ad oggi, dato per certo che la tricopigmentazone offre standard di sicurezza molto elevati, sono almeno 4 i vantaggi che offre a chi sceglie di approfittarne:
- ha vari campi applicativi come quello relativo alla calvizie o al completamento degli autotrapianti del capello;
- non è una procedura traumatica e si esegue con rapidità. Il suo essere reversibile è uno dei suoi principali punti di forza;
- l’effetto è molto naturale e non risente assolutamente dei lavaggi anche più frequenti;
- Alla fine del trattamento, il risultato rimane perfetto per diverso tempo.
Tricopigmentazione: quando farla e quando è meglio evitare?
La tricopigmentazione è un trattamento che ha diversi campi d’applicazione. Valida nei casi di calvizie, infatti, è perfetta anche nel caso di diradamento dei capelli (quindi ideale anche per donne o ragazzi) e nel caso in cui siano presenti, sul cuoio capelluto, lesioni o cicatrici che si vogliono nascondere con i micropigmenti colorati. Quali sono, in generale, le condizioni che favoriscono la tricopigmentazione?
- Trattamento delle zone che richiedono infoltimento o ricostruzione ottica del cuoio capelluto a seguito di traumi che hanno creato cicatrici, alopecia e qualunque altra forma di calvizie.
- Trattamento che vada ad integrare i risultati dell’autotrapianto del capello ottimizzandone il risultato finale.
Quand’è che, invece, è meglio evitare di sottoporsi a tricopigmentazioni cercando di valutare, con il professionista scelta, altre valide alternative? Nonostante si tratti di un trattamento che non ha particolari controindicazioni è sempre meglio evitarlo nel caso in cui:
- il diradamento e l’alopecia non siano ancora in una fase di stabilità;
- le zone da trattare per il diradamento sono troppo estese perché solo con i capelli rasati (e il relativo effetto) si apprezzano risultati efficaci su zone più ampie;
- siano possibili episodi di allergia ai pigmenti utilizzati per la tricopigmentazione. Eventualità, a dire il vero, abbastanza rara ma che non può essere esclusa e dalla quale è assolutamente necessario cautelarsi.