Dopo quanti chilometri si cambia furgone? Tutto quello che c’è da sapere
Tra i costi che la maggior parte delle imprese non può permettersi di trascurare c’è quello per la gestione della flotta e dei veicoli aziendali. Per chi si occupa di forniture e consegne una voce di spesa cospicua ogni mese può essere, in particolare, quella relativa ai furgoni: anche quando l’investimento iniziale per l’acquisto di questo tipo di veicoli commerciali sia stato ammortizzato, infatti, rimangono spese vive come quelle per il carburante, la manutenzione ordinaria, eventuali riparazioni o sostituzioni di pezzi. Per evitare che il costo di mantenimento dei furgoni diventi insostenibile, così, oltre a prendersi cura in maniera adeguata e quotidianamente dei propri veicoli commerciali, può essere utile ragionare periodicamente sull’opportunità di cambiarli e passare a modelli più nuovi e performanti. Ecco, allora, una breve guida a quando cambiare il furgone e come fare per risparmiare il più possibile.
Quando è ora di cambiare il furgone e come risparmiare
La domanda più quotata a proposito è dopo quanti chilometri si deve cambiare furgone?. Sarebbe utile per chi si occupa di gestione di flotte aziendali e veicoli commerciali che ci fosse una risposta univoca e, invece, non è così e ci sono tante variabili da tenere in considerazione. Il tipo di motore di cui è dotato il furgone, innanzitutto: i motori a diesel garantiscono ottime prestazioni più a lungo di quanto non facciano i motori a benzina, per esempio, ed è questa la ragione per cui più in generale i veicoli commerciali hanno quasi sempre installati motori diesel. Anche la cilindrata influisce, però, sul chilometraggio massimo oltre il quale il furgone comincia a perdere prestazioni: i motori di cilindrata più bassa vanno incontro prima a obsolescenza e necessità di sostituzione. Naturalmente molto lo fa anche a che tipologie di stress è sottoposto il veicolo: un furgone guidato spesso su strade accidentate o che trasporta giornalmente o quasi il massimo del carico è un furgone che va più facilmente incontro a usura in tutte le sue componenti e che potrebbe dover essere sostituito prima. A voler generalizzare, però, se la domanda è a dopo quanti chilometri si deve cambiare il furgone, la risposta è in media dopo 100mila se lo si intende rivendere e perché si abbia una qualche forma di guadagno e dopo i 200mila chilometri, invece, se non si è interessati alla rivendita del mercato dell’usato – senza che questo voglia dire che non si riesca a recuperare qualcosa anche in questo caso, dalla rottamazione per esempio.
Come risparmiare, invece, una volta che ci si sia decisi a cambiare furgone? Con un po’ di pazienza e, soprattutto, se non si ha particolare fretta a rinnovare la propria flotta di veicoli commerciali si possono fare ottimi affari spulciando tra le offerte di furgoni usati, furgoni a chilometro zero, furgoni come nuovi. Esistono oggi, però, sempre più realtà come Movenzia che si occupano anche di noleggio a lungo termine veicoli commerciali e propongono, cioè, ai propri clienti formule che garantiscono l’uso esclusivo di furgoni o altri mezzi a seconda delle proprie necessità in cambio del pagamento di un’unica rata mensile che include tutti i costi a essi relativi (assicurazione, manutenzione ordinaria e straordinaria, assistenza e soccorso stradale 24 ore su 24).