I giochi di carte più apprezzati a Parma (e in Emilia-Romagna)

I giochi di carte sono un passatempo classico per tutti gli italiani, da Nord a Sud. Come noto, poi, in molte zone dello Stivale è possibile imbattersi in molteplici mazzi regionali. Forse le carte napoletane sono le più famose e diffuse, ma anche in Emilia-Romagna esistono carte caratteristiche, con annessi giochi che difficilmente vengono praticati nelle aree limitrofe. La nostra tradizione include volentieri giochi stranieri che talvolta vengono rivisti e riadattati, come si può intuire anche solo sentendo parlare del regolamento del poker all’italiana, ma l’insieme di tutti quei giochi nati con le nostre carte regionali non ha niente da invidiare a quelli resi celebri dalle carte francesi. Le carte non fanno parte solo del folklore meridionale, insomma, anche se in Romagna sono diventate comuni dopo l’invenzione della stampa, in quanto prima solo ricchi e nobili erano soliti maneggiarle.

Una volta divenute oggetto del popolo, le carte hanno attecchito facilmente anche in questa regione. I mazzi romagnoli sono in stile spagnolo, di quelli con 40 unità, per intenderci. Le raffigurazioni ricordano in parte i semi turchi propri delle carte napoletane e in parte quelli delle piacentine, ma curiosamente questi mazzi vengono usati nelle principali città della regione fatta eccezione per Parma e soprattutto per Bologna. Qui ad andare per la maggiore è il mazzo della Primiera Bolognese, molto più fedele allo stile tipicamente settentrionale. Il gioco locale più conosciuto a Parma e nelle vicinanze, comunque, rimane il Marafone Beccacino, che vanta diverse similitudini con il Tressette.

Esistono 2 varianti di questo gioco: il Trionfo, praticato persino in Inghilterra, è tipico di Ferrara e si può giocare anche in 5, mentre dalle parti di Ravenna spopola il Tri sett con taj’ da 2 a 4 giocatori. Le 2 versioni differiscono naturalmente anche nel regolamento: nel Trionfo si ricevono inizialmente 8 carte, nel Tri sett con taj’ invece 10. Tuttavia, il fine dei giocatori è lo stesso: conquistare un punteggio superiore a quello degli altri, che generalmente è pari a 41, ma che può essere anche modificato prima di iniziare la partita.

Diffusissima nelle Marche, ma strettamente legata anche alla tradizione romagnola è la Petrangola, alla quale si può partecipare fino a un totale di 24 giocatori, impiegando diversi mazzi di carte. L’influenza di Ascoli e dintorni si nota soprattutto nella variante piacentina del gioco, che infatti viene giocata con i mazzi marchigiani, ma è possibile giocare anche con le classiche carte romagnole. Si tratta di un gioco che va per la maggiore soprattutto durante le feste, un gioco ad eliminazione con tanto di vite e punteggi, un po’ come nel Trentuno tanto in voga a Napoli.

Ultimo ma non ultimo, il Sette e Mezzo. Un must per chi ha giocato almeno una volta a carte nella propria vita. Questo gioco presenta molti tratti in comune con il blackjack, in quanto i partecipanti non fanno squadra e non si muovono l’uno contro l’altro, ma a turno devono affrontare unicamente il banco. Sebbene il Sette e Mezzo venga praticato in quasi tutta Italia con le carte napoletane, ovviamente in Emilia-Romagna si gioca con le carte romagnole.