Le migliori gite in famiglia a partire da Parma

Se in famiglia dovessero chiedervi di trascorrere un weekend lungo o una settimana insieme per staccare dalla routine quotidiana non scervellatevi troppo e proponetegli subito Parma e l’Emilia. Il perché è molto semplice e si basa su una ricetta vincente: belle località di pianura con paesaggi rilassanti e dove si mangia in maniera eccelsa. Speriamo non vi sia mai capitato, ma se in una certa destinazione il cibo lascia a desiderare, specialmente per gli italiani che sono esigenti a tal proposito, alla fine della vacanza resta un po’ l’amaro in bocca. Parma sta per crudo di Parma, ma anche per Parmigiano Reggiano e offre diverse attrazioni che possono coinvolgere anche i visitatori più piccoli o giovani. Per chi viene da lontano sul sito del broker di noleggio auto low cost Auto Europe si trovano soluzioni convenienti sia con ritiro nei pressi della stazione dei treni di Parma che all’aeroporto di Bologna. Partiamo dal presupposto che siate automuniti sia per una maggiore flessibilità che per poter esplorare i dintorni senza limitazioni. Ad esempio durante le vacanze di Pasqua i mezzi potrebbero funzionare a regime ridotto pertanto non si può fare a meno di un mezzo a piena disposizione.

Parma conta quasi duecentomila abitanti, seconda solo al capoluogo di regione Bologna, e nel 2020-21 è stata nominata “Capitale della Cultura” italiana. Con i bimbi ancora belli freschi approfittatene subito per il classico giro del centro che aprirete di fronte al Palazzo del Governatore affacciato su Piazza Garibaldi. L’orologio della torre indicherà l’ora di partenza del vostro tour che continuerà alla volta di cattedrale, battistero e Teatro Regio, tutti visitabili. A questo punto sarete molto vicini al “Castello dei Burattini” situato all’interno dell’ex monastero di San Paolo. Si tratta di un museo nato dalla collezione del burattinaio Giordano Ferrari che ad oggi offre anche bellissime attività didattiche, laboratori e spettacoli. Potrebbe essere il vostro asso nella manica per rendere felicissimi i più piccini. Vi invitiamo anche a consultare il sito di “emiliaromagnaturismo” che descrive il circuito di “statue parlanti” detto “Talking Teens”, un progetto concepito dai giovani di Parma. Ci troverete una mappa con la posizione di tutte le statue così da poterle integrare nel vostro percorso. Ma come funziona esattamente? Si telefona al numero che si trova su ciascuna statua, si scannerizza un QR code o si scarica la app apposita e ci si mette in ascolto. Un’iniziativa davvero originale e divertente. Esauriti i monumenti potrete, in base all’età e agli interessi dei vostri figli, portarli al Parco Ducale sull’altra sponda del fiume (dove c’è anche una delle suddette statue), oppure dal lunedì al venerdì all’Orto Botanico con ingresso gratuito. In entrambi i casi le distanze sono percorribili a piedi. Strada facendo non mancate di concedervi dei golosi spuntini a base di salumi, tigelle, gnocchi fritti e chi più ne ha più ne metta. Per pranzo poi sedetevi in una trattoria e assaggiate un bel piatto di anolini in brodo, tortellini, tagliolini al culatello o trippa alla parmigiana.

Per il secondo giorno e meteo permettendo, proponiamo invece una tregua dal punto di vista turistico facendovi perdere nella natura ma soprattutto in un vero labirinto. Sì, avete proprio letto bene: a soli 25 km a est del centro, a Fontanellato, si trova il Labirinto della Masone. Con circa duecentomila piante di bambù è il più grande al mondo con questo tipo di arbusti che arrivano anche a 15 metri di altezza. Lo ha voluto e progettato l’editore e grafico parmense Franco Maria Ricci ed è stato aperto nel 2015. L’esperienza del labirinto non conosce età ma se i genitori preferiscono possono visitare nel mentre gli spazi espositivi con opere dello stesso Ricci o da lui collezionate, o esibizioni temporanee. La location davvero unica nel suo genere si presta anche per eventi e convegni. I bambini sotto i 6 anni non pagano e vi sono anche riduzioni per famiglie di più di quattro componenti. Se avete con voi animali al guinzaglio sono ammessi; la prenotazione è consigliata per entrare ad un’ora precisa.

Per pranzo potete mangiare qualcosa di veloce e più informale al bistrò del Labirinto o, se vi volete regalare un pranzo più elaborato, presso il ristorante. Non lontano c’è anche La Culatelleria specializzato in salumi e formaggi serviti con ottimi vini. Guardando la cartina noterete anche che accanto al Labirinto c’è la Rocca Sanvitale di Fontanellato, di cui parleremo nel paragrafo dedicato ai castelli e per la quale dovreste ritagliarvi almeno una mezz’oretta dopo mangiato. Ci tenevano a mantenervi in zona affinché dopo pranzo poteste fare una bella passeggiata digestiva al Parco Fluviale del Taro, a circa 20 km di distanza. Questo habitat è perfetto per il birdwatching trattandosi di un luogo di nidificazione scelto da molte specie di uccelli. Ci sono ben 10 sentieri, due molto facili di un’ora ovvero il Sentiero delle Farfalle e quello di Le Chiesuole; quello di Giarola di un’ora e mezza circa e una ciclovia che prende mezza giornata. Per concludere passate al Museo Guatelli, a soli 10 minuti di macchina, dove potrete lasciarvi trasportare dagli oggetti del quotidiano raccolti ed esposti che si riferiscono sia alla vita rurale che casalinga. Qui sarà la fantasia a muovere i vostri passi all’interno dell’esposizione. Un’altra opzione per sgranchirsi le gambe a trenta minuti dal labirinto è il Parco naturale regionale dei Boschi di Carrega, da poter abbinare a una visita alla vicina Rocca di Sala Baganza. Questa residenza di caccia utilizzata dai Duchi Farnese e Borbon, fa parte sia del circuito di castelli che di quello dei musei del cibo di cui parleremo nei prossimi paragrafi. Dopo aver visto gli interni riccamente affrescati e l’elegante giardino inglese si può concludere con una degustazione vinicola presso il Museo del Vino ospitato nelle cantine  del maniero.

In una provincia/regione che occupa il cuore più fertile della Pianura Padana l’agricoltura e l’allevamento rappresentano ancora una fetta importante dell’economia. Ne deriva un tripudio di prodotti agricoli, caseari e di carni che rappresentano la base di una lista lunghissima di pietanze saporite che in alcuni casi si sono meritatamente guadagnate una fama mondiale. A tale proposito è stata sviluppata una rete di ben otto Musei del Cibo: Museo del Parmigiano-Reggiano, Museo del pomodoro, Museo del Prosciutto di Parma, Museo del Salame di Felino, Museo del Vino, Museo della pasta, Museo del Culatello di Zibello e Museo del Fungo Porcino di Borgotaro. Qui potrete apprendere tutto su come nascono e vengono lavorate le varie specialità, e ovviamente coronare il percorso conoscitivo con acquisti o squisite degustazioni “di controllo”. Fate scegliere ai vostri figli cosa li attira maggiormente; noi dal nostro canto cercheremo di raggruppare i musei per aree così da suggerire delle gite combinate che possono riempire un’intera giornata. Il Museo del Vino lo abbiamo già trattato alla fine del paragrafo precedente quindi esordiamo con l’abbinata vincente di Museo del Parmigiano e del Culatello. Entrambi si trovano a ovest di Parma e il più vicino, a una sola mezz’ora di auto, è quello del Parmigiano a Soragna che occupa il vecchio caseificio Meli-Lupi. Nel negozio potrete fare scorta di questa prelibatezza. Da qui in dieci minuti potrete raggiungere la Rocca Pallavicina dove ha sede il Museo del Culatello di Zibello DOP, affettato ricavato dalla coscia posteriore dei suini e stagionato nei climi umidi tipici di queste zone. La prossima gita parla di pasta e pomodoro, due pilastri della dieta italiana e che si sono aggiudicati un museo ciascuno, ma nella stessa Corte Giarola a Collecchio, a una mezz’oretta a sud-ovest di Parma. Siamo in una zona rurale dove fin dal medioevo si coltivava la terra presso un complesso monastico che aveva diversi mulini per macinare il grano. Non a caso a Parma ha sede la Barilla, uno dei marchi di pasta più famosi. L’esposizione vi prenderà idealmente per mano portandovi dai campi di grano fino ai piatti fumanti sulla tavola. Il pomodoro, anche se proveniente dall’America, a Parma è sempre cresciuto bene tanto che proprio a Corte Giarola nella prima metà del Novecento è stato attivo uno stabilimento conserviero. Ciò è testimoniato da alcune macchine e materiale pubblicitario esposti. Se non siete stanchi e avete voglia di qualcosa di carnivoro potete in soli altri 20 minuti arrivare al Museo del Salame di Felino IGP, nell’elegante Castello di Felino. Qui imparerete tutti i segreti dei norcini locali. Dulcis infundo abbiamo lasciato, in direzione sud, il Museo del Prosciutto di Parma e quello del Fungo Porcino di Borgotaro. Iniziamo con quest’ultimo, perché più lontano a un’ora di macchina da Parma. È il museo più giovane, aperto nel 2021 e ruota attorno al Porcino di Borgotaro IGP che si raccoglie nei boschi sul lato sinistro del fiume Taro. Si spazia dalla descrizione del fungo al suo habitat boschivo fino a ricette che ne celebrano la bontà. Sulla via del ritorno fermatevi al Museo del Prosciutto di Parma, nell’ex Foro Boario a Langhirano, dove si tratta delle varie fasi produttive fra cui salatura, stagionatura ma anche controlli di qualità volti a verificare il rispetto del severo disciplinare che è prerogativa per la marchiatura DOP. Importanti anche il taglio con esemplari di affettatrici storiche, e ovviamente l’assaggio nel ristorante del museo con l’accompagnamento di un calice di vino bianco. Ora la smettiamo perché vi abbiamo di sicuro messo fame.

Siamo cresciuti un po’ tutti con le favole di cavalieri valorosi e belle principesse ambientate prevalentemente in castelli di epoca medievale. Visitare un castello vero è pertanto un piacevole diversivo che riporta indietro nel passato e permette anche di fare un ripasso di storia dando vita a ciò che scolari e studenti vedono sui libri. Le zone un tempo parte dei ducati di Parma, Piacenza e Pontremoli sono disseminate di castelli ed è stato istituito il Circuito dei Castelli del Ducato per conservare e rendere le strutture fruibili al pubblico. Essendo questo articolo incentrato su Parma riportiamo qui alcuni dei castelli più spettacolari o facili da raggiungere nella sua provincia. Alcuni di questi vi suoneranno familiari perché ospitano dei Musei del Cibo di cui abbiamo appena parlato. Ci ripetiamo dicendo che nella Rocca di Sala Braganza c’è il Museo del Vino; nella Corte Pallavicina il Museo del Culatello, oltre che un ristorante stellato e l’opportunità di frequentare dei corsi di cucina; e infine il Museo del Parmigiano fa parte del complesso della Rocca-Meli Lupi, residenza principesca di cui si possono ammirare gli sfarzosi interni e il giardino inglese e dove si organizzano anche eventi e matrimoni. Ottimo modo per sposare storia e tradizione culinaria. Imperdibile a 12 km a nord di Parma è la Reggia di Colorno che è stata abitata da tutte le maggiori famiglie che hanno regnato sul ducato. Ricorda molto Versailles e vanta 400 stanze e un osservatorio astronomico. A 20 km a sud-est di Parma vi attende l’inespugnabile Castello di Montechiarugolo, costruito nel Quattrocento e dove si dice si aggiri ancora il fantasma della Fata Bema. Sempre a 20 km ma a nord-est, a Fontanellato e a pochi passi dal Labirinto della Masone, potrete ammirare la Rocca di San Vitale con un bel fossato, una camera ottica ancora in funzione e udite udite, il fantasma della nipotina di Maria Teresa d’Austria. Consultate il sito per vedere se quando ci andrete voi c’è in programma una delle “Domeniche Magiche per famiglie e bambini”. Se sentite invece il bisogno di una giornata di relax alle terme, non lontano avete le famose Terme di Salsomaggiore e di Tabiano, storica location del concorso di Miss Italia. Di strada fermatevi a fotografare e magari visitare il poderoso Castello di Tabiano attorniato dall’antico borgo. In direzione di Cremona, nel Castello di Rocca Bianca c’è il Museo della distilleria, riguardante non solo di liquori ma anche l’aceto balsamico. A chi non pesa fare un’ora e mezza di viaggio, il massiccio e maestoso Castello di Compiano premierà con una stupenda vista sull’Appennino.

Se siete appassionati di musica e volete condividere questo amore con i vostri figli, Parma si rivela inaspettatamente, oltre che città mangereccia anche della musica. Ha dato infatti i natali al compositore Giuseppe Verdi e al direttore d’orchestra Arturo Toscanini, del quale sono visitabile la casa-museo e la tomba al cimitero monumentale. Sparsi sul territorio ci sono numerosi teatri, tra cui quello Farnese e quello Regio, e molti edifici dedicati alla musica come l’auditorium Niccolò Paganini, la Casa della Musica, la Casa del Suono e il Museo dell’Opera. In piazza San Francesco potrete sedervi accanto alla statua di bronzo di Giuseppe Verdi per un selfie e se siete fortunati potrete assistere a qualche rappresentazione del Festival Verdi. Se poi per caso uno dei vostri familiari suona il violino, Cremona con le sue leggendarie liuterie dista appena un’oretta di auto. Eccoci, abbiamo finito, ma ci sembra di avervi raccontato anche fin troppo. Non vi resta che provare tutto di persona, ad esempio durante il weekend lungo pasquale!