Che cosa è una saldatrice a punti e quando è consigliata
La saldatura è un processo di lavorazione industriale che permette di unire tra loro due superfici metalliche, lamiere o altri elementi. Una delle tecniche più note e utilizzate nell’industria è quella che prevede l’uso di una saldatrice a resistenza, ovvero di una macchina che permette di unire tra loro due elementi tramite una serie di punti di saldatura.
La saldatrice a punti si utilizza sostanzialmente nell’industria meccanica, nelle officine, nelle carpenterie e in tutti i contesti in cui è prevista la lavorazione di lamiere metalliche. Il mercato offre un vasto assortimento di saldatrici a punti, sia per uso industriale che artigianale o addirittura privato, grazie alla possibilità di scegliere saldatrici portatili pratiche, leggere e compatte.
Per procedere con un lavoro di saldatura, occorre posizionare le due parti da saldare una sull’altra, chiudendole con due elettrodi in rame, stretti in maniera tale da garantire il perfetto posizionamento di entrambe le parti.
A questo punto, è possibile accendere la macchina per chiudere il circuito elettrico. Il calore sviluppato nell’area in cui si trovano gli elettrodi, comporta la creazione dei punti di saldatura, ovvero di alcune aree limitate in cui si verifica una fuzione del metallo.
Ovviamente, per raggiungere questo risultato è necessario che la saldatrice a punti possa sfruttare una tensione elettrica molto alta in un tempo brevissimo, di solito un paio di secondi. Tuttavia, l’intensità della corrente e il tempo si correlano al modello della saldatrice, alla potenza, alle dimensioni e all’utilizzo al quale è destinata.
Caratteristiche e prestazioni di una saldatrice a punti
La scelta di una saldatrice elettrica ideale si riferisce a diversi elementi, tra cui il contesto di utilizzo e, di conseguenza, la potenza dello strumento e l’intensità che la corrente elettrica può raggiungere. La regolazione della tensione elettrica dipende anche dallo spessore delle lamiera su cui la saldatrice deve essere utilizzata.
Una saldatrice professionale può infatti arrivare a saldare lamiere di uno spessore di 10 millimetri o superiori. Il punto in cui avviene la saldatura, dove vanno quindi a posizionarsi gli elettrodi, assumerà a lavoro terminato una conformazione particolare.
Oggi sono molto diffuse anche le saldatrici portatili, adatte sia per i lavori di bricolage e di artigianato, sia per le saldature di precisione effettuate su lamiere piuttosto sottili.
Si tratta di strumenti destinati prevalentemente ad un contesto personale, anche perché il ciclo di saldatura è più prolungato rispetto alle saldatrici da officina, tuttavia in molti contesti può garantire prestazioni interessanti.
Le saldatrici a punti da officina, al contrario, hanno prestazioni molto elevate ma richiedono una struttura di carattere professionale.
Le macchine di questo tipo possono raggiungere temperature molto elevate e sono dotate di un sistema di raffreddamento degli elettrodi rapido, che ne consente un utilizzo continuo. Le saldatrici industriali possono essere manuali, oppure azionate da un impianto idraulico o pneumatico.
In ogni caso, quando si esegue un lavoro di saldatura con una saldatrice a resistenza è importante considerare che il risultato viene influenzato non solo dal tipo di macchina, ma anche dal materiale oggetto della lavorazione.