Omicidio di Rita Pissarotti: oggi l’autopsia sul corpo della donna accoltellata in Val Gardena
Ha lasciato tutti senza parole, l’omicidio di Rita Pissarotti, la donna di Parma che martedì 14 agosto è stata trovata senza vita nella sua stanza d’albergo a Santa Caterina, in Val Rendena. La donna, 60 anni, si trovava in vacanza in Alto Adige con il marito Paolo Zoni: erano arrivati il 6 agosto e tutto sembrava procedere in modo tranquillo, almeno fino allo scorso martedì. Rita Pissarotti è stata accoltellata nella stanza d’albergo che condivideva con il marito: è stata la donna addetta alle pulizie a trovare il suo corpo senza vita la mattina del 14 agosto, ma il marito era già uscito dalla struttura.
Oggi gli amici e i parenti di Rita Pissarotti sono ancora increduli e sbigottiti: i due coniugi non avevano mai manifestato problemi se non le classiche liti tra marito e moglie, che si risolvevano sempre velocemente. Il fatto che il marito stesse già tentando la fuga quella mattina però ha insospettito le forze dell’ordine, che sono riuscite a bloccarlo e tenerlo in stato di fermo per omicidio volontario. Paolo zoni è stato fermato mentre si stava immettendo nell’A22 dall’ingresso di Bolzano Nord: è quindi piuttosto chiaro che stesse tentando la fuga.
I due coniugi erano persone tranquille, come tante altre: lei infermiera lui ex carrellista per la Parmalat. Una coppia normalissima secondo le testimonianze di chi li conosceva, sposati dal 1982 e senza problemi apparenti.
Oggi l’autopsia sul corpo della donna
L’autopsia sul corpo di Rita Pissarrotti è prevista per la giornata di oggi, giovedì 16 agosto. Il marito della donna si trova attualmente in carcere e le indagini stanno proseguendo ma non sono state fatte ancora dichiarazioni ufficiali. Sicuramente l’autopsia permetterà di comprendere maggiormente le dinamiche dell’accaduto e fornirà quindi elementi utili per determinare l’ora del decesso e le modalità dell’omicidio. E’ stata perquisita anche l’auto del marito: i tasselli quindi si stanno per ricomporre e ci auguriamo che il prima possibile sia fatta chiarezza sulla morte della donna.
Ci troviamo di fronte all’ennesimo caso di femminicidio: una donna uccisa dal marito. Una notizia che ormai siamo quasi abituati a sentire al telegiornale o leggere su qualche testata giornalistica. A volte sentiamo di casi meno drastici, come l’aggressione della studentessa di Parma da parte di un compagno di scuola; altre volte le cose vanno meglio, come accaduto alla moglie di Paolo Pibiri, che sarebbe morta se non fossero intervenuti i figli. Questi sono però campanelli d’allarme che devono essere presi seriamente, perchè sintomo di una società malata.
Nei prossimi giorni verrà fatta più chiarezza in merito all’omicidio di Rita Pissarotti, ma quello di cui dovremmo preoccuparci è la prevenzione di questi episodi. Purtroppo è un dato di fatto che si stiano moltiplicando su tutto il territorio nazionale e fortunatamente sono tantissimi i centri dedicati proprio alle donne che sono vittime di violenze. Per il momento ci auguriamo che il responsabile di un atto così terribile venga punito e sia fatta chiarezza sulla morte di questa donna di Parma. Il marito è attualmente ancora rinchiuso nel carcere di Bolzano e presto sapremo se e quanto ci rimarrà.