Il carrozzone del ciclismo internazionale è finalmente ripartito

Nei mesi passati, in pochi avrebbero potuto immaginare che quest’anno gli appassionati di ciclismo sarebbero riusciti ad ammirare le imprese dei propri beniamini. Invece, sull’onda di quanto avvenuto anche nel calcio, grazie all’adozione di un rigido protocollo sanitario volto a tutelare la salute di tutte le figure impegnate nelle corse, la situazione sta lentamente tornando alla normalità. Le gare sono riprese e, con esse, anche le polemiche, sia per l’organizzazione del calendario da parte dell’UCI che per le tante cadute che hanno visto coinvolti molti dei più forti ciclisti in circolazione.


Un inizio di stagione caratterizzato da imprese, polemiche e cadute

Le prime classiche di un giorno che sono andate in scena ci hanno confermato una volta di più che per i prossimi anni c’è un atleta che pare destinato a dominare, sia in ottica Classiche Monumento, sia in ottica vittoria di tappa in un Grande Giro. Stiamo parlando del belga Wout van Aert, diventato ormai uno dei ciclisti più forti e dominanti del circuito. Dopo aver vinto alla Strade Bianche, Van Aert è riuscito ad aggiudicarsi anche la Milano-Sanremo, in una corsa che come sempre si è confermata altamente spettacolare. Dalla prime uscite stagionali, a ogni modo, è emerso che quest’anno riusciranno a fare la differenza quanti arriveranno ai grandi appuntamenti al top della condizione. Come raccontato dallo spagnolo Mikel Landa ai microfoni dell’Insider, quest’anno i ciclisti hanno iniziato la preparazione a dicembre per poi interromperla per due mesi prima di tornare a correre subito ad altissimi livelli. Ciò ha influito sicuramente sulla condizione fisica ma, a quanto pare, anche sui difficili equilibri che solitamente dominano le corse ciclistiche. Sono diverse le cadute occorse ai ciclisti e molte di queste sono state estremamente pericolose. Il primo a rischiare la vita è stato Fabio Jakobsen al Giro di Polonia, poi Remco Evenepoel al giro di Lombardia e, infine, Primož Roglič al Giro del Delfinato. La lussazione alla spalla e la contusione all’anca rimediate nella caduta costringeranno lo sloveno a diversi giorni di stop, tanto da mettere in dubbio la sua partecipazione al Tour de France. Proprio in ottica vittoria finale della Grande Boucle, al 20 di agosto, secondo le scommesse online di Betway, a quota 3,50, il favorito indiscusso resta il campione in carica Egan Bernal, anche se il colombiano non potrà contare sul sostegno dei suoi compagni di squadra nel Team INEOS Froome e Thomas.


Qualche riflessione in vista del Giro d’Italia

Come detto, le polemiche non erano mancate già nelle settimane antecedenti alla ripresa della competizione. Aveva infatti destato enorme scalpore la decisione dell’UCI di organizzare il calendario un po’ alla buona, dando priorità assoluta all’organizzazione del Tour e trascurando tutte le altre corse che solitamente si disputano all’interno di una stagione. Una delle incompatibilità più clamorose è sicuramente quella che vedrà andare in scena nelle stesse settimane sia il Giro d’Italia che il Giro delle Fiandre e la Liegi-Bastogne-Liegi. Come di facile percezione, a perdere di competitività e spettacolarità saranno tutti e tre gli eventi che, inevitabilmente, non godranno della presenza di tutti gli atleti più forti. Sia tra gli atleti che tra gli addetti ai lavori sono in stati in molti a storcere il naso per questa decisione dell’Unione Ciclistica Internazionale la quale, però, ha deciso di proseguire per la propria strada. Il Giro d’Italia prenderà quindi il via dalla Sicilia il 3 di ottobre e speriamo che per quella data sarà nuovamente arruolabile anche Remco Evenepoel, uno di quelli che nei mesi scorsi erano stati individuati come i favoriti assoluti per la vittoria finale. Nel caso in cui dovesse farcela, il belga sarà chiamato a vincere la resistenza di un “vecchietto” come Vincenzo Nibali che, alla soglia dei 36 anni, non ha nessuna intenzione di darsi per vinto. Certo, avere la meglio di atleti di 15 anni più giovani non sarà facile ma siamo sicuri che lo Squalo dello Stretto saprà compensare la minore freschezza atletica con l’esperienza e l’intelligenza tattica di chi sa come si vince un Grande Giro.
Il ciclismo ha finalmente riacceso i motori e gli appassionati di questo meraviglioso sport non vedono l’ora di godersi lo spettacolo delle due ruote.