I Piani Individuali Pensionistici, la miglior soluzione di investimento per la pensione
Con la sigla PiP si fa riferimento ai Piani Individuali Pensionistici, uno strumento previdenziale che la legge italiana prevede in favore di tutti i lavoratori. Si tratta peraltro di uno strumento di pensione complementare di tipo integrativo, dove la previdenza volontaria va ad aggiungersi a quella obbligatoria prevista ex lege. Ma come funziona? Il PiP è uno strumento di accumulo di capitale, che permette la distribuzione dei proventi tramite una rendita vitalizia al raggiungimento della età pensionistica. Si comincia con i contributi regolari, veicolati in un piano di investimento, fino al raggiungimento dell’età pensionabile prevista a norma di legge.
Da tenere in conto c’è l’indubbio vantaggio fiscale, ma anche il rischio di perdita di parte del controllo sul proprio capitale. In alternativa esistono comunque forme di pensione più flessibili, su tutte la Gestione Patrimoniale, costruita tramite un piano di accumulo. Quando si raggiunge l’età della pensione, tutto ciò che viene accumulato dal lavoratore, e investito in un PiP, viene erogato al contraente tramite modalità individuate e decise dal contraente stesso. Può essere, dicevamo, una rendita vitalizia integrativa alla pensione, vita natural durante per il contraente. Ma si possono anche predisporre le cose in modo tale da devolvere tutti agli eredi, che ne usufruiscono al decesso del soggetto contraente. Il vantaggio anche in questo caso c’è: la reversibilità, in caso del decesso del contraente anzitempo rispetto alla età pensionabile. Contraente che per tutta la vita è assicurato dalla flessibilità dello stesso PiP che, da strumento previdenziale, agisce nel lungo periodo. Un mezzo sempre più sfruttato al punto che il Governo Italiano ha predisposto un beneficio fiscale.
Come si riscatta il Pip prima dell’età pensionistica? Esiste certamente anche questa possibilità, laddove sussistano situazioni gravi di salute (si può, così, riscattare fino al 75% di quanto maturato); o dopo otto anni dall’investimento, chiedendo il 75% del totale; o sempre dopo otto anni chiedendo il 30% dell’ammontare versato, senza ulteriori giustificazioni. Il PiP è riscattabile completamente anche in luogo della morte del lavoratore a favore degli eredi, in casi invalidità che riduca le capacità lavorative o infine dinanzi ad un lungo periodo di disoccupazione. Nei casi di riscatto e nel caso di anticipo per motivi di salute la tassazione è del 15% con la possibilità di ridurla al 9% dopo 35 anni di investimento, mentre negli altri casi di anticipo la tassazione è del 21%.
Nel voler favorire l’investimento previdenziale il Governo ha previsto prodotti con caratteristiche particolari per incentivare le persone a scegliere soluzioni private di integrazione per la propria pensione. Il Pip, fiscalmente, diventa così un mezzo conveniente, pur comprendendo il vincolo del capitale, godendo però anche degli stessi vantaggi fiscali previsti per i fondi pensione aperte. Così si possono dedurre i contributi versati fino a 5.164,57 euro all’anno: questo vuol dire che quanto investito nel Pip andrà a ridurre la base imponibile Irpef. E per la detrazione? Il PiP, anche in questo caso, è deducibile laddove esistano versamenti fino a 5.167,57 euro. Per quel concerne la tassazione, sul Pip è possibile avere delle agevolazioni, dal momento che i rendimenti generati saranno tassati al 20% e non al 26% come da norma. A livello di normali prestazioni, il PiP gode di una base di tassazione del 15%, che si riduce dello 0,3% per ogni quota di partecipazione alla forma pensionistica oltre il quindicesimo per un massimo di vent’anni. Dopo venticinque anni, cioè, la tassazione scende al 9%. In caso di anticipo o di riscatto per altri motivi stabiliti per via contrattuale varrà invece una tassazione del 23%.
Inoltre il Pip prevede alla sua sottoscrizione anche un vantaggio a beneficio di un minore, che gode così delle stesse garanzie dello strumento per tutti in termini di flessibilità. Facendo sottoscrivere il PiP ad un minore c’è la possibilità di anticipare oltre il 30% del premio versato in casi di necessità di studio o di avvio di attività. La persona che effettuerà i versamenti, pur non essendo la beneficiaria dello strumento, avrà la possibilità di godere comunque del vantaggio fiscale legato alla deducibilità. Altro vantaggio del PiP è quello dell’impignorabilità e insequestrabilità da parte di autorità giudiziarie.