Dino Baggio, un giocatore fuori dagli schemi che fece innamorare Parma

20000109-ROMA-SPR: CALCIO: BAGGIO, NON RICORDO MA FORSE NON ME LA CAVERO' CON POCO. Un' immagine ripresa dalla tv mostra Dino Baggio nel gesto di mimare i quattrini sfregando il pollice e l' indice della mano destra durante la partita Parma-Juventus. RAI-TG1 / ANSA / PAL

Tutti conosciamo il Divin Codino, ovvero Roberto Baggio, eppure c’è un altro giocatore con lo stesso cognome, ma senza alcun tipo di legame di parentela, che ha fatto parlare di sé nel corso degli anni Novanta, diventando un vero e proprio simbolo di una squadra emiliana, ovvero il Parma.

Dino Baggio diventò celebre anche nelle telecronache di Bruno Pizzul, soprattutto quando giocava l’Italia e in campo c’erano tutti e due i Baggio. A differenza di Roberto, però, Dino non ebbe peli sulla lingua nell’affrontare a muso duro il sistema e in modo particolare la Juventus, contro cui si scagliò a più riprese facendola infuriare. Tutto questo nonostante nei bianconeri Dino Baggio ci giocò pure.

Dino Baggio, quanti trofei con il Parma!

Probabilmente mancano al Parma attuale dei giocatori con lo stesso temperamento di Dino Baggio, che si confermò sul campo come un vero e proprio trascinatore. La squadra di D’Aversa, però, potrebbe davvero, trovando un po’ di continuità in più, puntare all’Europa che conta, grazie soprattutto al talento di Gervinho. Per scommettere su una possibile qualificazione nell’Europa che conta del Parma, ci sono vari bookmaker affidabili, con quote davvero interessanti e vantaggiose.

L’avventura di Dino Baggio nel mondo del calcio comincia davvero da giovanissimo, dal momento che solamente tredicenne viene chiamato dagli scout del Torino: con la maglia granata trascorre praticamente tutti gli anni delle giovanili, facendo il suo debutto nella massima Serie già all’età di 19 anni.

Un vero e proprio predestinato, al punto tale che la Juventus non si fece sfuggire l’occasione di portarlo in bianconero. Dino, quindi, cambiò colori societari, ma venne subito girato in prestito all’Inter, con cui giocò per due stagioni, prima di fare ritorno in maglia bianconera. Ebbene, con la Juventus Dino Baggio sfoderò alcune prestazioni veramente eccezionali, come ad esempio quella contro i tedeschi del Borussia Dortmund in Coppa Uefa.

La finale di quel trofeo che, attualmente, viene chiamato Europa League, venne decisa proprio dalle sue prodezze. Infatti, Dino Baggio siglò una rete all’andata, ma anche una doppietta al ritorno e aiutò i bianconeri a mettere in bacheca un altro importante trofeo. Proprio in quel periodo accadde l’episodio che fece cambiare completamente opinione al buon Dino sulla Juventus.

Infatti, il trasferimento improvviso al Parma per 14 miliardi delle vecchie lire, venne mal digerito da Dino Baggio, che in realtà voleva andare via dalla Juventus, ma per accettare le lusinghe del Milan. Invece, il trio Bettega, Moggi, Giraudo aveva altri piani per lui e la cessione alla squadra emiliana avvenne senza che lui sapesse nulla.

Ebbene, forse mai mossa più sbagliata fu fatta dalla “Triade”, dal momento che Dino Baggio diventò un vero e proprio incubo per la Juventus. Infatti, con la maglia del Parma riuscì a mettere le mani su altre due Coppa Uefa, così come una Supercoppa Italiana e pure una Coppa Italia. Nella parte finale della sua carriera, Dino decise di cambiare parecchie squadre.

Il gesto dei “contasoldi”

Infatti, Dino Baggio vestì la maglia prima della Lazio, per poi trasferirsi in Inghilterra alla corte del Blackburn e fare ritorno in Italia, scegliendo prima Ancona e poi Triestina. Infine, ecco l’esperienza con la maglia del Tombolo, ovvero la prima squadra in cui ha militato, in provincia di Padova.

Dino Baggio, però, è diventato famoso anche per un clamoroso gesto nei confronti della Juventus. Durante una sfida con la squadra bianconera, infatti, il centrocampista fece il gesto dei “contasoldi” all’arbitro Farina. La stangata del Giudice Sportivo non tardò ad arrivare, con una multa di 200 milioni di lire e ben sei giornate di squalifica.