Riabilitazione: che cos’è e come viene attuata
In ambito medico si sente spesso parlare di riabilitazione, ma non sempre è chiaro di che cosa si tratti. Di norma, è necessaria per i pazienti che vedono compromesse le normali funzionalità, a causa di un trauma, di un’infezione, di un tumore, di una patologia cronica e progressiva, di un ictus o di un intervento chirurgico.
In generale, la terapia riabilitativa può risultare utile ad ogni età ed a soggetti di ogni sesso, anche se gli obiettivi ed i livelli di intervento tendono a mutare a seconda della fascia di appartenenza. Ad esempio gli anziani, che sono spesso soggetti a malattie croniche, devono poter contare su un programma di intervento non troppo impegnativo e su un periodo riabilitativo più lungo. I giovani, invece, che devono fare i conti una disabilità temporanea, necessitano di un trattamento più intenso e limitato.
Del resto, gli obiettivi sono differenti. Infatti, mentre gli anziani puntano a recuperare il maggior livello possibile di autosufficienza, vale a dire mangiare, vestirsi, andare in bagno e camminare, i più giovani desiderano riacquistare il prima possibile le funzionalità compromesse, così da riprendere le normali attività quotidiane. Tuttavia, è importante sottolineare che la riabilitazione ed i suoi obiettivi sono condizionati anche dalla presenza di altre patologie e limitazioni.
Come ha inizio il processo di riabilitazione
Di norma, per dare il via ad un programma riabilitativo è necessario che il medico invii il paziente da uno specialista (fisiatra, terapista occupazionale o fisioterapista) o in un centro di riabilitazione. Di norma, nella prescrizione vengono indicati gli obiettivi della terapia e viene fornita la descrizione del tipo di patologia o affezione di cui soffre il paziente.
Ma dove viene svolto il programma di riabilitazione? Tutto dipende dalle esigenze del soggetto. Di fatto, alcuni pazienti possono essere trattati in regime ambulatoriale, mentre per quelli che soffrono di gravi disabilità può essere necessaria l’assistenza in un centro specializzato.
In quest’ultimo caso, ad occuparsi dei trattamenti necessari è un’equipe, composta da un medico o da un terapista, da infermieri e da altri operatori sanitari. L’approccio multidisciplinare è molto importante e tende a dimostrarsi vincente, non solo per favorire la riacquisizione delle funzionalità perse, ma anche per contrastare l’insorgenza di altri pericolosi disturbi, come apatia e depressione, che non devono essere sottovalutati.
I centri di riabilitazione: l’eccellenza italiana
In Italia si trovano numerosi centri di riabilitazione, che offrono servizi e prestazioni sanitarie di alto livello. Tra i migliori si può annoverare la casa di cura Villa Regina Arco di Trento riabilitazione, che si occupa della lungodegenza e della riabilitazione estensiva, nonché della riabilitazione linfologica intensiva.
Per quanto riguarda quest’ultima, tale struttura è una delle poche nel Bel Paese a prendersi cura dei pazienti, attuando diagnosi strumentali, ma soprattutto trattamenti terapeutici personalizzati, in grado di agire su tutte le tipologie di linfedema. I trattamenti vengono attuati in modalità di ricovero ed interamente a carico del Sistema Sanitario Nazionale.
La casa di cura è attrezzata per garantire assistenza medica ed infermieristica di elevata qualità e consulenze specifiche, nonché l’accesso ai servizi di radiologia ed ai laboratori di analisi. L’obiettivo primario, che si prefigge dalla sua fondazione, è quello di fornire ai pazienti un percorso riabilitativo personalizzato, in modo che possano migliorare in tempi brevi la oro qualità della vita.