Malattie e certificati medici falsi per andare in vacanza a Sharm El Sheik: nei guai dipendente del Comune di Parma
Un dipendente ‘infedele’ che, secondo le indagini della Guardia di Finanza, avrebbe truffato il Comune di Parma nel corso di tre anni, con certificati medici e malattie finte, oltre alla richiesta continuativa di permessi retribuiti per motivi personali, infortuni sul lavoro non veritieri e tanto altro. Le Fiamme Gialle hanno eseguito due giorni fa un provvedimento di sequestro di 57 mila euro nei confronti del lavoratore, le cui iniziali sono G.R. e di 3 mila euro nei confronti della sua convivente, le cui iniziali sono S.M., accusata di essere stata complice dell’uomo, sfruttando anche il suo mestiere di psicologa in varie occasioni.
Le indagini sono state avviate a partire dalla denuncia presentatata dal dirigente del settore Controllo Strategico del Comune di Parma, nei confronti di G. R., dipendente del Comune ed hanno permesso di verificare che il dipendente ‘infedele’ si assentava dal lavoro a vario titolo, usufruendo di congedi per malattia dipendente da causa di servizio, infortunio sul lavoro, malattia comune, permessi retribuiti per motivi personali, cure fisiatriche e ferie, non prestando mai, sempre secondo le indagini, regolare attività lavorativa.
Dipendente infedele: assente dal lunedì al giovedì per due anni
Dal mese di settembre 2009 sino a marzo 2011, senza considerare i periodi di ferie, il dipendente era stato assente tutte le settimane dal lunedì al giovedì, per malattia dovuta a causa di servizio, rientrando il venerdì in modo tale da interrompere il computo dei giorni di causa di servizio nel triennio.
Da aprile 2011 a ottobre 2015 aveva alternato periodi di assenza a diverso titolo, con sporadiche riprese di servizio, e dal 2015 non era più rientrato a lavoro, alternando periodi di assenza giustificati a vario titolo. In definitiva, secondo le indagini, attraverso tali stratagemmi, oltre che attraverso la presentazione di falsi certificati medici giustificativi delle assenze in occasione delle visite fiscali inviate al suo domicilio dal Comune di Parma, il dipendente infedele è riuscito a “diluire” nel tempo il periodo dei tre anni di assenza contrattualmente previsti per la causa di servizio in modo tale da non far maturare il periodo di comporto che avrebbe fatto scaturire una decurtazione dello stipendio ovvero i presupposti per un eventuale licenziamento.
Dipendente del Comune in malattia: era in vacanza a Sharm El Sheik
La Guardia di Finanza, che ha documentato con foto e video gli spostamenti del lavoratore, che si spostava in auto, in bicicletta, in autobus e a piedi ogni giorno senza problemi, nonostante le certificazioni di malattia che man mano presentava, ha ricostruito anche alcuni viaggi che l’uomo avrebbe effettuato durante il periodo in cui avrebbe dovuto essere malato: alcuni per esempio a Sharm El Sheik.
La compagna psicologa accusata di essere complice
Secondo le indagini la compagna e convivente del lavoratore lo avrebbe aiutato, avvalendosi anche del suo ruolo di psicologa presentandosi in sedi istituzionali prima come testimone ad un infortunio sul lavoro, poi come procuratore del dipendente nel procedimento disciplinare instaurato a suo carico da parte del Comune di Parma e poi anche come sua psicologa personale ad una visita di controllo presso l’Inps di Parma. La donna ha accompagnato il suo convivente alla visita di controllo presso confermando ai medici le sue condizioni di salute precarie: sapeva invece che stava bene, tanto che poteva muoversi agevolmente e senza l’uso di stampelle. In un caso il dipendente, poco prima di entrare all’Inps ha simulato una difficoltà nei movimenti: poco prima invece le foto della Finanza lo avevano immortalato nelle sue reali condizioni di salute.