L’impronta digitale incastra i rapinatori della gioiellerai rapinata in pieno centro a Parma
6 persone sono state arrestate nelle ultimissime ore per una maxi rapina da oltre 1 milione euro in pieno centro a Parma nella gioielleria “Valenti” grazie alla collaborazione tra polizia di Parma e la squadra nel brindisino.
I fatti risalgono allo scorso 26 febbraio quando una banda di ladri professionisti provenienti dalla provincia di Brindisi ha messo a segno una rapina alla luce del sole nel centro di Parma presso la nota gioielleria “Valenti”. La banda era ben rodata con precedenti alle spalle e ha agito a volto scoperto e in modo efferato con un piano ben congeniato. Due dei rapinatori erano entrati in gioielleria con la scusa di voler acquistare un prezioso. I due finti clienti, dopo aver richiesto di visionare alcuni gioielli, estraggono una pistola e un coltello con i quali riescono a immobilizzare il personale della gioielleria, chiuso poi nel retro del negozio. Nel frattempo i rapinatori hanno svuotato la cassaforte e preso tutti i gioielli in esposizione mettendo nei borsoni ben 1 milione di euro in refurtiva per fuggire dapprima a piedi lungo via Farini e poi a bordo di un agile scooter, anticipatamente parcheggiato in una via laterale. Dalla ricostruzione fatta grazie alle videocamere di sorveglianza del traffico, si nota che la fuga non finisce qui: i due abbandonano lo scooter ancora acceso e salgono sull’auto che gli scortava: una Peugeot 307 grigia, dettaglio fondamentale nelle indagini.
Le indagini si erano fermate a causa della scarsa risoluzione delle telecamere che avevano impedito di risalire ai dettagli della targa dei veicolo. Purtroppo la pista dello scooter portava a un punto morto dato che era stato rubato a Parma alcuni giorni prima. Tutto va a delineare il profilo di una banda esperta che aveva preparato il colpo nel dettaglio, probabilmente con diversi colpi già fatti nel passato, perciò si inizia a cercare tra i pregiudicati. Decisivo per la cattura della banda brindisina è stato il filmato delle telecamere interne della gioielleria in centro Parma: si nota che i rapinatori evitano di lasciare impronte, non toccando mai il bancone e tenendo le mani chiuse a pungo. Inavvertitamente uno dei rapinatori però appoggia il pollice sul bancone mentre lo scavalca, lasciando così una chiara impronta che è stata subito rilevata dagli esperti della polizia.
L’impronta che è stata scansionata e inviata alla polizia scientifica di Bologna porta a un pregiudicato 19enne della provincia di Brindisi con diversi precedenti alle spalle: rapine, furto con scasso, possesso di armi etc.. Dai controlli e dalla sorveglianza sul territorio emerge un particolare interessante: una Peugeot 307 grigia la cui targa coincide con i dati parziali che si erano ottenuti dalle videocamere di sorveglianza di Parma. Il proprietario dell’auto è anche lui un pregiudicato di 29 anni, capo della banda che conta 6 persone, oggi finite tutte in manette grazie al lavoro investigativo della polizia. I capi di accusa che la polizia di Parma a Brindisi contesta ai 6 sono diversi: rapina, possesso di armi e ricettazione.